Amazon ha deciso di fare tagli drastici ai suoi progetti non essenziali. Alexa, l’assistente personale intelligente dell’azienda, è apparentemente una di queste.

Come gli altri membri della GAFAM, il 2022 è stato un anno buio per Amazon. Il colosso dell’e-commerce ha persino strappato il triste record della società che ha subito il più grande calo delle quotazioni nella storia del mercato azionario americano. In poco più di un anno, Amazon ha perso 1 trilione di dollari di valore. Un calo vertiginoso di oltre il 53%. In queste condizioni, i funzionari dell’azienda hanno deciso di frenare gli investimenti in progetti non essenziali. L’assistente vocale Alexa è uno di questi.

A svelare le informazioni è il Wall Street Journal: il CEO di Amazon sta valutando personalmente il seguito del programma Alexa. Il gigante dell’e-commerce sta conducendo da diversi mesi un audit interno che mira a fare tagli netti in tutte le filiali non redditizie. Il quotidiano americano sostiene che, con i suoi 10.000 dipendenti, la divisione Alexa di Amazon opera in perdita. Genera un deficit di 5 miliardi di dollari all’anno in costi operativi. L’Amazon Echo e altri dispositivi connessi del brand sono prodotti di richiamo, non portano molto e possono persino far perdere denaro all’azienda.

I team responsabili della ricerca e sviluppo di Alexa potrebbero quindi essere notevolmente ridotti. Questo rallenterà l’evoluzione dell’assistente vocale così emblematico dell’azienda. La domanda per i finanziatori si pone in questi termini: dovremmo continuare ad aggiungere funzionalità come le risposte sponsorizzate dalla pubblicità, a un assistente vocale che non riscuote il successo pari a quello della concorrenza? Le tecnologie Alexa sono molto avanzate, ma le statistiche raccolte da Amazon mostrano che gli utenti sono molto lontani dal sfruttarle al massimo delle loro potenzialità.

Altri giganti della Silicon Valley condividono le stesse battute d’arresto di Amazon. Meta, in primo luogo, ha dovuto licenziare più di 11.000 dipendenti, mentre Twitter ha licenziato metà della sua forza lavoro. Tuttavia, queste misure non sono sufficienti per fermare una spirale discendente. Solo Apple se la cava bene: il valore di mercato del marchio Apple è quasi equivalente a quello di Facebook, Amazon, Google e Microsoft messi insieme

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