Microsoft sconvolta dall’audacia dei pirati informatici: “Le Bombe” – Un gruppo di sviluppatori elude con successo le misure di sicurezza, lanciando emulatori su Xbox Store e mettendo alla prova le politiche anti-pirateria di Redmond

Dopo appena tre mesi dalla serrata iniziativa di Microsoft contro la presenza di emulatori illegali su Xbox Store, un audace gruppo di sviluppatori sostiene di aver battuto la potenza informatica di Redmond sul suo stesso terreno. Affermano, infatti, di aver eluso con successo le misure di sicurezza implementate da Microsoft e di aver lanciato un insieme di software, con l’evocativo nome “Le Bombe”, che comprende emulatori quali Dolphin, XBSX2.0, Xenia e RetroArch.

Questi emulatori, opportunamente travestiti e privi di elementi riconoscibili, sono stati assemblati in un unico bundle con l’intento di scavalcare gli algoritmi di controllo della UWP (Universal Windows Platform) e di consentire l’accesso al software anche nella modalità retail, la configurazione standard delle console Xbox.

SirMangler, apparentemente uno degli sviluppatori chiave del gruppo, ha rivelato i dettagli di questa mossa con cautela, evitando di menzionare gli elementi specifici rimossi dal pacchetto. Ha, tuttavia, sottolineato l’enorme sforzo profuso per rendere difficile a Microsoft rilevare la presenza del pacchetto.

I software inclusi nel pacchetto offrono un’ampia gamma di possibilità di emulazione. Dolphin simula l’ambiente di gioco di GameCube e Wii, XBSX2.0 è dedicato a PlayStation 2, Xenia dà nuova vita all’Xbox 360, mentre RetroArch è un noto emulatore di console d’epoca. Ma, nonostante l’apparenza nostalgica, è fondamentale ricordare che si tratta, in effetti, di pirateria, dato che Microsoft vieta rigorosamente qualsiasi tipo di emulazione sulle sue console. Questa politica è in vigore nonostante le dichiarate ambizioni di Phil Spencer, capo della Xbox, riguardo all’emulazione legale, e a dispetto del successo della Xbox Series S, dovuto in parte alla sua abilità nell’emulazione.

Il gruppo di sviluppatori dietro a “Le Bombe”, autonominatosi UWeapons Store, richiede un canone di 2 dollari al mese per l’accesso al pacchetto. “Non sappiamo ancora quanto durerà, ma dai nostri test interni speriamo che restino disponibili per almeno due settimane, forse anche di più. Oppure potrebbero essere eliminati nei cinque minuti in cui stiamo parlando. È una lotteria”, ha dichiarato SirMangler.

Nonostante l’instabilità della situazione, SirMangler non sembra preoccupato del rischio di rimozione degli emulatori. È convinto che il suo team avrà la capacità di superare qualsiasi barriera che Microsoft potrà erigere per ostacolare il loro progetto. Nel caso in cui “Le Bombe” venga bloccato, il gruppo si dice fiducioso di poter rimettere gli emulatori online e ripristinare gli accessi in poche ore. Un braccio di ferro tecnologico che apre nuovi scenari nel campo della sicurezza informatica e mette alla prova l’efficacia delle misure anti-pirateria delle grandi aziende tecnologiche.

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