Una brutta notizia per gli utenti Windows 11 che si affidano molto allo strumento per creare backup del sistema e ripristinarlo in caso di problemi. Il processo potrebbe rendere inutilizzabili alcune applicazioni.

Microsoft ha appena annunciato un nuovo bug in Windows 11, che potrebbe scoraggiare il ripristino del sistema. Se da un lato i punti di ripristino consentono di ripristinare il funzionamento del sistema operativo in caso di problemi senza doverlo reinstallare e perdere i dati, dall’altro causano il blocco di alcune applicazioni.

"Dopo aver eseguito un ripristino del sistema a un punto di ripristino precedente su un dispositivo con Windows 11, versione 22H2, alcune applicazioni Windows che utilizzano il formato del pacchetto applicativo MSIX di Windows potrebbero presentare una serie di problemi di instabilità, tra cui errori di avvio, blocchi e crash", avverte Microsoft.

Le applicazioni potrebbero bloccarsi dopo il ripristino di sistema

Questo nuovo bug sembra interessare solo gli utenti dell’ultima versione del sistema operativo: Windows 11 22H2. Secondo le informazioni fornite da Microsoft, il bug sembra interrompere le applicazioni originali e di terze parti che utilizzano il formato MSIX delle app di Windows.

Questo include Notepad, Paint, Office, Terminal e Cortana. Fortunatamente, se avete recentemente eseguito un ripristino e ora non riuscite ad avviare nessuna di queste applicazioni, Microsoft potrebbe avere una soluzione.

Per risolvere, potete provare una delle seguenti soluzioni:

  • Apri di nuovo l’app
  • Reinstalla l’app da Microsoft Store o dalla fonte originale.
  • Installa gli aggiornamenti di Windows disponibili

Si tratta quindi di un altro problema che Microsoft dovrà cercare di risolvere rapidamente. Al momento, l’azienda di Redmond è anche alle prese con un bug di Windows Defender che causa la scomparsa di scorciatoie software dal menu Start e dal desktop e un altro che causa il blocco di alcuni PC con chip AMD Ryzen. Si prevede quindi che il nuovo bug verrà risolto nelle prossime settimane, ma potrebbe volerci del tempo perché non si tratta di un problema critico che mette a rischio gli utenti.

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