Negli ultimi mesi si è parlato tanto, e forse fin troppo, di Twitter, delle sue sorti, di Musk e delle sue decisioni, spesso discutibili. Sembra che si continuerà a parlare della piattaforma di social media, anche se per altri motivi. Musk infatti ha sollevato un’altra questione con un dossier che spiega come i dirigenti e i dipendenti di Twitter potrebbero aver influenzato attivamente le elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2020.

I “Twitter Files” rivelano i messaggi tra i dipendenti dei team di moderazione e sicurezza di Twitter. Pubblicati in un thread dal giornalista Matt Taibbi, i registri delle chat e le e-mail mostrano discussioni che coinvolgono ex dirigenti di Twitter, come l’ex Chief Legal Officer Vijaya Gadde, relative a come l’azienda avrebbe dovuto gestire i post riguardanti le elezioni presidenziali statunitensi del 2020. 

Taibbi sostiene inoltre che i dipendenti di Twitter siano stati “invitati” a cancellare specifici tweet o a bandire account da persone legate ai due principali partiti politici statunitensi, repubblicani e democratici e, secondo gli screenshot pubblicati dal giornalista, i dipendenti avrebbero assecondato diverse di queste richieste.

La denuncia di Taibbi riguarda inoltre la presunta soppressione della notizia del laptop di Hunter Biden, figlio dell’attuale presidente, che aveva portato il New York Post ad essere bandito e alla cancellazione dei tweet o al ban degli account che avevano retwittato o commentato la storia. Taibbi sostiene che i dipendenti sapevano che la motivazione di Twitter non aveva un fondamento solido e molti apparivano confusi su alcune decisioni. In un’e-mail al deputato democratico Ro Khanna, Gadde ha dichiarato che l’account è stato bloccato perché il post e la notizia violava le regole di Twitter che proibiscono la pubblicazione di “materiale hackerato”.

Ciò che il giornalista sottolinea è che sebbene i dipendenti di Twitter abbiano influenzato attivamente le elezioni del 2020 cancellando i tweet, bannando gli account e sopprimendo le notizie nonostante le giustificazioni confuse o traballanti, lo hanno fatto dando seguito alle richieste di entrambi i partiti politici.

Taibbi inoltre evidenzia che l’ex CEO Jack Dorsey non era al corrente delle decisioni prese in relazione alla storia del laptop di Hunter Biden. 

Un altro punto su cui Taibbi richiama l’attenzione è la protesta di alcuni politici statunitensi che erano tanto indignati per le azioni di Twitter da prendere in considerazione di abrogare le protezioni di Twitter del Communications Decency Act, che protegge le piattaforme dall’essere ritenute legalmente responsabili per i discorsi dei propri utenti. 

I file di Twitter amplificano le preoccupazioni di molti riguardo ai social media e alla loro influenza sulla vita moderna, dalla politica alla cattiva gestione dei dati degli utenti, passando per le fake news e la violazione della privacy degli utenti. E le questioni sollevate sono ancora tante. L’articolo di Taibbi, che ha ricevuto l’aiuto e l’approvazione di Elon Musk, preme ancor di più su queste questioni non certo irrilevanti.

Secondo quanto dichiarato da Musk e Taibbi questo thread è solo la “Parte 1” di The Twitter Files, pare quindi che altri documenti saranno rivelati a breve.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.