Il CEO di TikTok, Shou Zi Chew ha avuto recentemente una conversazione col commissario dell’UE Thierry Breton, che ha dichiarato chiaramente che l’UE utilizzerà tutti i mezzi possibili per salvaguardare la privacy dei suoi cittadini e, se necessario, bandirà l’app dall’Unione Europea. L’UE vuole che TikTok si dia da fare e si conformi a tutte le norme e i regolamenti delineati nel Digital Services Act (DSA). 

Il DSA, entrato in vigore nel novembre 2022, è considerato un Gold Standard per la governance dei contenuti e delle piattaforme internet. Prevede diverse sanzioni dissuasive, tra cui il divieto di accesso all’UE per le ripetute violazioni della legge che possono costituire una minaccia per la vita e la sicurezza dei cittadini dell’Unione Europea. La mancata osservanza della DSA può comportare multe salatissime, fino al 6% del fatturato globale annuo delle aziende. 

Molte disposizioni della DSA si applicano solo alle piattaforme che hanno più di 45 milioni di utenti nell’UE. Tuttavia, questa soglia fa rientrare nel campo di applicazione della legge piattaforme famose come YouTube, Twitter, Facebook e TikTok. Quest’ultimo stava già discutendo con l’UE le politiche sulla sicurezza dei dati, la disinformazione e la conformità alla DSA. I numerosi incontri con i vertici dell’azienda hanno riguardato temi quali la sicurezza dei minori, la disinformazione russa, la trasparenza dei contenuti politici a pagamento e il GDPR (General Data Protection Regulation).

Nell’ultima videochiamata, il commissario Breton ha detto all’amministratore delegato Chew: “Non esiteremo ad adottare l’intera portata delle sanzioni per proteggere i nostri cittadini se gli audit non dimostreranno la piena conformità”. Ha inoltre affermato che “con un pubblico più giovane arriva una maggiore responsabilità. Non è accettabile che dietro a funzioni apparentemente divertenti e innocue, gli utenti impieghino pochi secondi per accedere a contenuti dannosi e talvolta persino pericolosi per la vita”.

Con oltre 3 miliardi di download, TikTok è l’app numero uno al mondo e la più famosa tra i giovani. Ma la sua origine cinese suscita molte preoccupazioni, soprattutto per quanto riguarda la privacy e la sicurezza dei dati. TikTok, di proprietà della società cinese ByteDance, è stata accusata di raccogliere dati e di riferirli alle autorità cinesi attraverso la società madre. Altri problemi includono problemi di dipendenza, disinformazione, censura dei contenuti, spionaggio, cyberbullismo, ecc. 

L’app è già vietata in Paesi asiatici come India, Pakistan, Bangladesh e Azerbaigian. Negli Stati Uniti, più di 20 Stati, l’esercito e il Congresso hanno vietato TikTok dai dispositivi in dotazione al governo.

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