Quello che andiamo a recensire oggi non è solo un oggetto ma una e vera esperienza: il ragazzino/la persona che si ritroverà tra le mani Quarky, infatti, dopo un attimo di smarrimento, capirà di avere a che fare con un compagno di apprendimento con il quale divertirsi e apprendere in modo semplice concetti di intelligenza artificiale, robotica e programmazione.

Facciamo un passo indietro descrivendo all’atto pratico di cosa stiamo parlando: il team ha ideato questo robot gestibile attraverso un applicativo semplice e adatto a chi si avvicina per la prima volta al mondo della robotica e con un’interfaccia grafica pensata per un pubblico giovanissimo. Inoltre, ha dotato tale robot di vari sensori e interfacce (come si vede dall’immagine sotto) così da renderlo, attraverso la sua programmazione, capace di trasformarsi in centinaia di cose: da una semplice console di gioco a un’auto a guida autonoma ecc… lasciando campo libero alla fantasia dell’utente.

Esistono vari kit di questo robot, a seconda degli accessori contenuti in esso, quello che ci è stato inviato per questo test è il “Innovator Kit” che comprende i seguenti accessori:

  • 1 x Robot Quarky
  • 1 x Cavo USB-C necessario a caricare il robot e/o a collegarsi al pc
  • 1 x Batteria
  • 10 x Supporti per i vari montaggi
  • 1 x Stampa plastificata di un circuito
  • 2 x Skin con cui “vestire” il robot
  • 10 x Carte illustrate
  • 1 x Manuale

Esperienza personale

Passiamo finalmente a toccare con mano questo robot, come si capisce dal titolo della sezione più che un vero e proprio classico test passerò a raccontarvi la mia personale esperienza nell’utilizzo di Quarky. Non nego che a primo impatto ero abbastanza dubbioso nel capire con cosa avessi a che fare ma poi mi sono detto di mettermi in gioco e iniziare a seguire la guida passo passo presente al link che si trova all’interno della scatola.

Accedendo al link e seguendo i classici passi di login e installazione del software si inizia subito ad apprendere la programmazione di Quarky seguendo un vero e proprio corso suddiviso in piccoli capitoli (più pratici che teorici) con tanto di test a punteggio ogni pochi passi in avanti fatti. Purtroppo, il sito è completamente in lingua inglese, per un mercato italiano sarebbe importante avere il sito completamente tradotto nella nostra lingua.

Attraverso esempi pratici, il sito riesce a trasferire in modo rapido e mai noioso nozioni necessarie a far fare a Quarky quello che si vuole. Realizzare i vari esercizi, anche con l’ausilio dei gadget contenuti nella confezione, è davvero divertente e stimolante; inoltre cercando le soluzioni ai problemi che si incontrano con l’aumentare della difficoltà di programmazione fa passare le ore molto velocemente e rende il tutto molto avvincente. La cosa veramente stimolante di questo articolo è che grazie all’apprendimento di nuove nozioni va a stuzzicare la fantasia dell’utente portandolo a pensare nuove applicazioni possibili, caratteristica che penso sia il vero e proprio obiettivo di questo progetto soprattutto pensandone l’utilizzo su un pubblico di giovanissimi.

La pecca più grande che ho incontrato è la disponibilità dell’app solo per smartphone android, sarebbe interessante averla disponibile anche su apple store.

Conclusione

Dopo aver passato varie ore in “compagnia” di questo robot e aver riflettuto su come ho trascorso questo tempo posso tranquillamente dire che si tratta di una delle poche esperienze in cui impari divertendoti, a mio parere è la versione tecnologica di quello che erano le lego. Partendo dalla curiosità di capire come poter “giocare” con questo robot mi sono ritrovato a trascorre interi pomeriggi cercando di implementare e perfezionare nuove funzioni provando una sincera soddisfazione una volta raggiunto il mio obiettivo. Se la penso nell’ottica di gioco per un bambino/ragazzino la trovo un’esperienza davvero formativa che oltre a apprendere la mentalità base di programmazione e robotica può far capire se è un ramo che può appassionare ed essere visualizzato come quello “che vuoi fare da grande”; alla fine un vecchio detto dice “trova qualcosa che ti piaccia fare e non lavorerai mai”.

Detto questo ovviamente promuovo a pieni voti questo articolo e spero che prenda campo come gioco da far fare ai propri figli.

Potete trovare info e maggiori dettagli al seguente link.  

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Andrea Frosini
Sistemista per lavoro e “smanettone” nella via normale con la spiccata tendenza a rendere tutto ciò che faccio il più tecnologico possibile. Praticamente “l’amico nerd” di tutti.