Sono utente Apple dai tempi di iPhone 3GS e ho avuto il piacere di provare ogni singolo modello uscito da lì in avanti. Ogni anno Apple immetteva sul mercato un modello successivo a quello precedentemente presentato, aggiungendo una semplice S alla fine del nome. Il primo fu proprio iPhone 3GS, poi iPhone 4S, iPhone 5S, iPhone 6S, ma la tradizione si è interrotta con il passaggio dal modello 7 all’ 8 e dal XS all’11.

Nel corso degli anni ci si è interrogati spesso sul significato di quella “S” introdotta da Steve Jobs. Alcuni sostenevano che volesse dire Superman, ma non era affatto così. In realtà era un semplice modo di introdurre una novità rispetto al predecessore: iPhone 3GS = Speed, per il processore migliorato; iPhone 4S = Siri, il primo modello con il nostro amato assistente vocale; iPhone 5S = Security, il primo modello con il Touch ID; iPhone 6S = Sensor, per l’introduzione del 3D Touch.

In realtà ho sempre voluto credere che la “S” fosse riferita a “Superior”, ovvero a un modello migliore rispetto a quello precedente, identico, ma con qualcosa in più che ti convinceva ad acquistarlo. In molti infatti hanno sempre preferito attendere l’iPhone modello “S” della stessa gamma, con giusto merito.

La serie 13 è arrivata

In molti hanno espresso un opinione sul nuovo iPhone 13 pochi giorni dopo l’uscita sul mercato. Non sono qui a giudicarli, perché è giusto restare sempre sul “pezzo”, ma talvolta bisognerebbe fare un passo indietro e attendere qualche settimana in più.

iPhone 13 in se ha deluso molti per le poche novità introdotte rispetto al modello 12. Stessi prezzi degli scorsi anni, taglio di memoria minimo che passa da 64 GB a 128 GB per il modello “base” e diverse altre migliorie, apparentemente concentrate agli occhi dei più sul comparto fotografico.

Il peso generale è aumentato rispetto all’anno precedente: iPhone 13 Pro Max, rispetto al modello dello scorso anno guadagna ancora qualche grammo sulla bilancia, passando da 226 grammi a 238 grammi, diventando di fatto lo smartphone più pesante della media dei telefoni di oggi. Il peso si sente tutto, con la cover ancora di più, ma per chi era abituato al 12 Pro Max, la differenza è minima.

C’è una motivazione in tutto questo: la necessità di aumentare lo spessore dei moduli fotografici ha lasciato lo spazio per una batteria leggermente più spessa, che reclama quei grammi in più. Lo spessore aggiuntivo e anche il blocco fotocamere più grande, rendono incompatibili le custodie dello scorso anno: chi venderà il suo iPhone 12 Pro Max per passare al 13 Pro Max dovrà preventivare nel prezzo anche nuove cover a protezione.

Nella confezione, come lo scorso anno, non viene inserito il caricatore: c’è solo il cavo USB Type C – Lightning. La mossa è stata ampiamente criticata, quindi non voglio dilungarmi oltre su questa scelta e proseguo nella mia recensione.

Apple si mantiene coerente nel suo impegno nei confronti dell’ambiente, e anno dopo anno riesce a far qualcosa in più per abbattere l’impatto ambientale dei suoi prodotti: la confezione dell’iPhone 13 Pro Max è realizzata in carta riciclata ed è totalmente priva di materiali plastici.

L’iPhone 13, sempre in tema ambiente, è poi il primo prodotto Apple dove il 100% dell’oro usato per le schede madri arriva da progetti etici e di conservazione ambientale.

Sembra uguale, ma non lo è… forse.

C’è chi compra ogni anno un nuovo iPhone, perché sente la necessità di avere alcune funzioni in più e chi, invece, lo acquista semplicemente perché è il nuovo iPhone. Questo non è l’anno degli iPhone diversi: stessi materiali, stessa linea, solo la nuova finitura azzurro sierra aiuta a riconoscere un modello recente rispetto ad un modello dello scorso anno.

Le uniche vere differenze visive si riassumono in fotocamere grandi e notch più piccolo. Apple non ha ridotto le dimensioni dei sensori presenti nel notch, ha semplicemente spostato subito sotto la cornice la capsula auricolare mettendo i sensori appena sotto. Così facendo ha risparmiato qualche millimetro in larghezza, aumentando però di una frazione di millimetro lo spessore del notch.

Nonostante la diminuzione del notch, lo spazio in più non viene sfruttato a dovere: la percentuale della batteria non si vede ancora e se avete come operatore telefonico Vodafone, la scritta continuerà a muoversi in maniera lineare per mostrare il nome completo.

Nonostante i vari rumor e la richiesta dell’Unione Europea di uniformare l’attacco di ricarica di tutti i telefoni adottando l’USB Type-C, Apple ha voluto mantenere il connettore Lightning anche su questo iPhone. Una scelta molto discutibile per diversi motivi: tutti gli iPad ad eccezione del modello base, oramai hanno la type-C come porta di connessione, mentre in termini di condivisione dei file, scaricare 100 GB di video da un iPhone, usando il connettore Lightning, è un’operazione lunghissima e anche tramite AirDrop, nel migliore dei casi, serve parecchio tempo.

Uno schermo tutto nuovo

Sui modelli Pro è presente uno schermo OLED con Pro Motion, ovvero dotato di frequenza variabile che arriva fino a 120 Hz, ed è una meraviglia. Il Pro Motion utilizzato è intelligente: non consuma batteria, adattandosi all’utilizzo dell’utente e abbassando la frequenza a 10 Hz quando non è utilizzato.

Se lo si usa per la prima volta probabilmente non ci si accorgerà della differenza, anche se c’è, eccome se c’è: basterà prendere in mano un iPhone di generazione precedente per rendersi subito conto della fluidità del 13 Pro.

In questo breve video in slow motion, realizzato da Domenico Panacea, utente Twitter molto esperto in ambito Apple, noteremo la grande differenza tra lo schermo a 60 Hz di iPhone 12 Pro e quello a 120 Hz di iPhone 13 Pro.

Il vantaggio di uno schermo a frame rate variabile non è solo nella possibilità di alzare la frequenza da 60 Hz fino a 120 Hz, ma anche nell’abbassarla. Apple ha spiegato che quando le immagini sono ferme l’iPhone arriva anche a 10 Hz, risparmiando energia, e ha anche aggiunto che gli sviluppatori di app video potranno finalmente far lavorare il display alla stessa frequenza dei contenuti. App come Prime Video o Netflix, quindi, possono dire allo schermo che tipo di contenuto l’utente sta guardando: lo schermo si adatterà al framerate del contenuto.

Chi trova fastidiosi i 120 Hz o vuole comunque risparmiare un po’ di batteria, può disattivarli nel menu Accessibilità nelle Impostazioni.

Lo schermo da 6.7” è lo stesso identico utilizzato da Apple lo scorso anno. Un OLED di eccellente qualità, con un angolo di visione praticamente perfetto e una calibrazione a dire poco impeccabile.

La luminosità di picco tocca i 1215 nits e si vedono tutti quando si riproduce un contenuto in HDR, ma i 553 nits di base in modalità standard bastano per rendere l’interfaccia perfettamente leggibile anche sotto la luce del sole, condizione in cui arriva comunque l’aiuto di ulteriori 260 nits circa che si aggiungono alla luminosità massima in interno.

Il rivestimento è lo stesso Ceramic Shield dello scorso anno: è un vetro abbastanza difficile da rompere, ma non altrettanto difficile da graffiare, quindi è sempre bene proteggerlo con un vetro temperato. Potete rendervi conto di quanto sia resistente, cercando su YouTube qualche Drop Test (filmati non adatti per cuori deboli).

Il cuore pulsante di iPhone: il processore

Credo che ormai in termini di calcolo e velocità, il processore di iPhone sia imbattibile. Non solo quello di iPhone 13, ma anche quello dei modelli precedenti. L’ A14 della serie 12 era velocissimo, l’ A15 Bionic lo è ancora di più, ma in termini di utilizzo quotidiano, le differenze non si notano affatto, ed è sovradimensionato rispetto a quelle che sono le reali esigenze medie di un utente che usa uno smartphone.

L’A15 Bionic adotta una configurazione a 6 core, con 2 core ad alte prestazioni e 4 core ad alta efficienza, con i core ad alte prestazioni che hanno una frequenza di clock massima di 3.23 GHz contro i 2.99 GHz di quella dei core Firestorm dell’A14.

Questo ci porta a concludere, senza troppe prove, che questo 13 Pro Max è l’iPhone più veloce di sempre (cit.).

Una batteria quasi infinita

Apple ha spinto tantissimo su foto e video, ma l’aspetto che colpisce di più in assoluto è l’autonomia. L’iPhone 12 Pro Max aveva una batteria che durava già molto, l’iPhone 13 Pro Max dura ancora di più.

La batteria è più grande, si passa dai 14.13Wh del modello precedente ai 16.75Wh del nuovo modello, che equivalgono a circa 4500 mAh. In condizioni di utilizzo normale si riescono ad avere almeno 170 minuti in più di uso attivo rispetto al modello dello scorso anno e usandolo tanto, sono arrivato ad avere il 20-30% di carica residua al termine della giornata solare.

Fotocamere enormi

Basta uno sguardo rapido al retro per capire che è tutto più grosso: il blocco fotocamere posteriori non solo è più sporgente, ma è anche decisamente più largo.

Le tre lenti sono divise in una principale che ha un sensore più grande, una grandangolare e una tele per foto macro con la possibilità di scattare dai 3x ai 15x.

Un miglioramento generale non affatto banale, che permette di avere una resa finale su foto scattate in modalità automatica, quasi professionale.

Nonostante i 12 mpx della camera principale, la lente è in grado di catturare più luce rispetto agli anni precedenti.

Utilizzando lo stabilizzatore sul sensore si riescono a scattare fotografie “live” assolutamente ferme e senza la necessità di utilizzare un treppiedi.

Anche in modalità notturna, le migliorie introdotte sono notevoli e si riesce ad avere scatti del tutto ottimali, persino in condizioni di scarsa visibilità.

La modalità macro invece riesce a catturare dettagli a dir poco incredibili.

La modalità Cinema: Hollywood a portata di iPhone

Giudicare la modalità Cinema non è facile. Posso dire che funziona benissimo, ma anche che non è perfetta. Questa novità, sulla quale Apple sta spingendo moltissimo nelle pubblicità, prevede l’applicazione dello stesso concetto della modalità ritratto sul video in movimento.

Apple ci è riuscita e il primo impatto è assolutamente wow. Tuttavia la strada è ancora in salita.

Nella maggior parte dei casi la resa è davvero buona, ma alcuni scontorni, se guardati da vicino, non sono perfetti. Il sistema ha bisogno di scene molto particolari per funzionare automaticamente in modo fluido e solo con un po’ di esperienza si capisce quando conviene usarla e quando no. Il filmato è comunque editabile e la sfocatura migliorabile direttamente dall’app Foto. 

Conviene acquistare questa generazione di iPhone?

iPhone 13 Pro Max, così come iPhone 13, può essere definito un iPhone 12S+. La “S” sta per superiore, perché lo è sotto molti punti di vista e il Plus lo aggiungo io perché ha quel qualcosa in più che fa venire voglia di acquistarlo.

Bastano 3 caratteristiche per convincere chiunque ad acquistare i nuovi iPhone: fotocamere, batteria e Pro Motion.

Però bastano davvero per spendere ogni anno così tanto? Assolutamente no. Le novità introdotte ci sono, ma se avete un iPhone 11 Pro o un 12 Pro, forse potete aspettare ancora un anno prima di cambiare.

Nonostante lo schermo a 120 Hz sia puro appagamento estetico, nonostante la fotocamera ci renda tutti facilmente abili fotografi e nonostante l’autonomia sia la migliore mai vista su iPhone, vi consiglio di acquistarlo se il vostro attuale iPhone ha raggiunto l’ammortamento naturale ed è ora che raggiunga la pensione. Mi rivolgo pertanto principalmente a tutti i possessori di un iPhone XS / XR o precedenti.

8.8 / 10 Voto Finale
DESIGN8
HARDWARE10
DISPLAY10
FOTOCAMERA10
SOFTWARE8.5
AUTONOMIA9.5
USO GENERALE9.5
QUALITÀ PREZZO5
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Marco Cereseto
Sono stato “folgorato” dai prodotti Apple nel 2010 con iPhone 3GS, anche se il primo vero prodotto fu iPod nano. Poi da lì ho iniziato ad appassionarmi sempre di più ai prodotti e alla filosofia di Cupertino, fino a diventare esperto di ogni trucco e segreto.