realme dovrà affrontare un’indagine in India con l’accusa di aver raccolto i dati degli utenti senza il loro consenso. Il Ministro dell’Elettronica e della Tecnologia del Paese, Rajeev Chandrasekhar, ha confermato in un tweet che la questione verrà esaminata e la funzione testata.

Il tutto è iniziato dopo che alcuni utenti hanno scoperto che l’interfaccia realme UI 4.0 ha una funzione chiamata “Enhanced Intelligent Services” attivata di default. Questa funzione è stata sviluppata dal produttore come una sorta di assistente alle prestazioni e viene descritta come una funzione che serve a migliorare l’esperienza dell’utente ottimizzando le funzioni del dispositivo in base all’utilizzo dello smartphone. Per fare ciò però deve raccogliere molte informazioni dall’utente, tra cui i dati del dispositivo, le statistiche di utilizzo delle app, gli eventi del calendario, le statistiche sugli SMS non letti e sulle chiamate perse.

La funzione “Enhanced Intelligent Services” richiede anche l’accesso alla posizione dell’utente, cosa che ha lasciato molti utenti preoccupati visto che realme, pur utilizzando l’apprendimento automatico per migliorare l’esperienza dell’utente, non comunica se i dati raccolti rimangono sullo smartphone o vengono inviati a un server.

Inoltre, la funzione è attiva di default e questo ha suscitato interrogtativi e polemiche riguardo la privacy. Si ritiene infatti che sarebbe meglio che il produttore chiedesse all’utente se vuole utilizzare la funzione quando configura lo smartphone per la prima volta o dopo aver ricevuto l’ultimo aggiornamento.

In ogni caso chi lo desidera può disattivare la funzione in modo piuttosto semplice recandosi su ImpostazioniAltre Impostazioni Servizi di sistema e poi selezionando Servizi intelligenti avanzati.

Anche gli smartphone OPPO e OnePlus dispongono della stessa funzione. La procedura di disattivazione è la stessa.

Non è la prima volta che realme si trova ad affrontare delle lamentele dopo il lancio della realme UI 4.0. In precedenti occasioni, molti si sono rivolti ai social media per chiedere al produttore di smettere di visualizzare un numero eccessivo di annunci e di ridurre la quantità di app bloatware.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.