Anche la Rai ha il suo servizio di streaming, gratuito e aggiornato più volte per offrire agli utenti un’esperienza vicina a quella che forniscono i siti di video on demand che vanno
per la maggiore. Pure il nome è cambiato nel corso degli anni: nato nel 2005 come Rai Click TV, nel 2007 il servizio è diventato Rai.tv, nome che ha mantenuto fino al 2016. Come è facile intuire, il grosso del materiale disponibile in RaiPlay arriva dagli archivi dell’ente nazionale, quindi abbondano le serie TV e gli spettacoli televisivi prodotti in Italia. Sono disponibili anche diversi film internazionali, ma il numero è molto limitato, ben poca cosa rispetto a quello che offrono servizi come Netflix e Amazon Prime Video.

L’interfaccia è chiaramente derivata da quella di Netflix ma è più articolata. La schermata principale mostra le familiari barre orizzontali con i film, le serie TV e i programmi on genere, con in alto le voci Film, Fiction, Bambini e Rai Radio 2 per l’accesso alle rispettive sezioni (quella Bambini è particolarmente ricca). Ma bisogna fare clic sull’icona in alto a sinistra per arrivare al pannello Canali TV, attraverso cui si accede al palinsesto completo Rai, con la programmazione della settimana passata e del giorno corrente di tutti i canali dell’emittente.

La maggior parte delle trasmissioni sono rivedibili, sempre senza pubblicità. Solo alcuni film non sono accessibili: per questi lungometraggi la Rai non ha il permesso di renderli fruibili via Internet. RaiPlay non pone limiti al numero di accessi con lo stesso account, né al numero di dispositivi collegati, ma non brilla quando si prende in considerazione la qualità video. Innanzitutto tutti i contenuti sono sempre visualizzati con il logo Rai o una delle sue varianti stampato in un angolo dello schermo, proprio come se si stesse guardando un canale televisivo in diretta via digitale terrestre. Quello che è peggio, però, è che le immagini appaiono sempre leggermente impastate, i dettagli più fini sono difficilmente visibili, se non del tutto assenti. Non è un problema di artefatti da compressione, nelle nostre prove non ne abbiamo mai visti, piuttosto si tratta di bit rate e di risoluzione limitati.

La visione con un computer e con un browser Web mette in evidenza questo limite. Anche alla qualità più alta le scene non raggiungono mai la nitidezza del Full HD, anzi, di solito sono inferiori al 720p. Le cose cambiano in meglio con l’app per smart TV e player multimediali. Con questi dispositivi è possibile selezionare la qualità video su più livelli: 576p, 720p, 810p, 1080p, con le scene che aumentano progressivamente di nitidezza. Questo, però, è vero con i film e con le trasmissioni più recenti. Quelle più datate non
superano l’SD nel migliore dei casi. E l’Ultra HD? L’HDR? Con RaiPlay sono veramente una rarità, un’eccezione. Sono disponibili solo in occasione di eventi particolari, come le partite di calcio internazionali più importanti, per esempio quelle di Euro 2020.

Nonostante questi limiti, RaiPlay può vantare un buon successo. Nel gennaio 2020 ha raggiunto i sei milioni di utenti attivi.

Conclusione Finale

Il video on demand curato da Rai, con non molti film ma con una ricca scelta di fiction e di programmi per bambini. È possibile rivedere quasi tutte le trasmissioni dei vari canali Rai, ma la qualità video non è il massimo.

PRO

  • Gratuito
  • Visione di film, fiction, programmi Rai al completo
  • Nessuna pubblicità nei contenuti

CONTRO

  • Qualità video non all’altezza della concorrenza
  • Molto limitata la sezione con i film
Articolo precedenteRecensione MSI GE76 Raider 11UH: il re del gaming è tornato!
Articolo successivoNikon Z9 la fotocamera mirrorless più avanzata del brand