La strada verso l’universo della realtà virtuale su PC attraverso il PS VR2: i risultati sorprendenti di uno sviluppatore e le implicazioni per il futuro del visore Sony.

Da qualche mese a questa parte, il mondo della realtà virtuale si trova a confrontarsi con una rivelazione sorprendente: il visore PS VR2, noto per le sue straordinarie capacità, si è rivelato essere compatibile con il PC in modo più evoluto rispetto a quanto inizialmente pensato. Utenti esperti avevano scoperto la possibilità di collegare il visore a un computer utilizzando una scheda video con porta USB-C I/O e VirtualLink, trasformando così il dispositivo in un secondo schermo. Ma la scoperta di oggi va oltre: il PS VR2 può essere utilizzato in maniera completa per esplorare la realtà virtuale su PC, nonostante la procedura risulti particolarmente complessa.

Lo sviluppatore iVRy, specializzato nel campo della realtà virtuale, ha investito mesi di duro lavoro per aprire le porte a questa nuova possibilità. Grazie all’uso di una GPU AMD e un driver Open Source per Linux, è riuscito a sbloccare la tecnologia Display Stream Compression (DSC), precedentemente inaccessibile sul visore di Sony. Ma il suo percorso non si è fermato qui.

Dopo aver risolto il problema principale, iVRy ha affrontato ulteriori sfide tecniche. Per far funzionare SteamVR su PS VR2 a 120 Hz, è stato necessario ricorrere a una configurazione inusuale, che vedeva l’utilizzo di un PC Windows con GPU NVIDIA per inviare il segnale HDMI a un sistema Linux con GPU AMD, a sua volta collegato al PS VR2. Per il tracking, invece, è stato necessario utilizzare un visore PS VR1.

La soluzione, sebbene non facilmente replicabile da tutti, data la necessità di un adattatore specifico per usare il nuovo visore Sony su un sistema Windows standard, rappresenta una svolta significativa. È infatti possibile la compatibilità tra il PS VR2 e il PC, il che apre la strada a terzi per lo sviluppo dell’hardware necessario.

Nonostante l’exploit, Sony non sembra intenzionata, almeno per il momento, a intraprendere azioni per limitare l’uso del PS VR2 su PC. Questa apertura offre spunti di riflessione interessanti: l’azienda potrebbe valutare lo sviluppo di un dispositivo proprietario per estendere la compatibilità del PS VR2. Dopo un successo iniziale seguito da un calo, un tale passo potrebbe rilanciare il dispositivo, il cui prezzo di 599 euro, pur giustificato dall’hardware di alta qualità, risulta più elevato persino rispetto a quello della PS5. Il futuro del PS VR2 potrebbe quindi essere nelle mani di Sony, che potrebbe intraprendere un corso d’azione decisivo per il suo destino.

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