La proposta di acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft sarà probabilmente approvata dalle autorità di regolamentazione dell’UE, come riporta Reuters.

Microsoft avrebbe superato un importante ostacolo normativo nel tentativo di finalizzare l’acquisto di Activision Blizzard. Secondo quanto riportato da Reuters, le offerte di licenza fatte dall’azienda ai concorrenti dovrebbero placare le preoccupazioni dell’Unione Europea (UE) in merito all’acquisizione da 69 miliardi di dollari. In precedenza l’UE aveva dichiarato di ritenere che l’operazione potesse “ridurre significativamente la concorrenza” nei giochi per PC, console e cloud.

Non si prevede che l’UE richieda la vendita di asset per approvare l’accordo. Tuttavia, la potenziale vendita di Call of Duty è stata un punto di contesa; Microsoft vuole mantenere la proprietà e utilizzare gli accordi di licenza per sedare le autorità di regolamentazione. L’azienda si è impegnata a mantenere il franchise su piattaforme concorrenti per almeno 10 anni se l’acquisto si concluderà e sta anche portando Call of Duty sulle console Nintendo.

Microsoft afferma di essere “impegnata a offrire soluzioni efficaci e facilmente applicabili che rispondano alle preoccupazioni della Commissione Europea”. “Il nostro impegno a concedere a lungo termine a Sony, Steam, NVIDIA e altri l’accesso paritario al 100% a Call of Duty preserva i vantaggi dell’accordo per i giocatori e gli sviluppatori e aumenta la concorrenza sul mercato”, ha dichiarato a Reuters un portavoce di Microsoft.

L’azienda ha annunciato l’accordo nel gennaio 2022 per aiutarla a competere con i leader del settore, Tencent e Sony, sviluppando al contempo la sua idea di metaverso. “Il gioco è oggi la categoria più dinamica ed entusiasmante dell’intrattenimento su tutte le piattaforme e svolgerà un ruolo fondamentale nello sviluppo delle piattaforme metaverse”, ha dichiarato all’epoca il CEO di Microsoft Satya Nadella.

Prima che l’accordo possa essere finalizzato, Microsoft dovrà ancora soddisfare la Federal Trade Commission degli Stati Uniti e le autorità di regolamentazione del Regno Unito. L’azienda ha tempo solo fino a luglio per risolvere i problemi antitrust, altrimenti dovrà rinegoziare o abbandonare l’acquisto (il che significherebbe pagare una commissione di rottura fino a 3 miliardi di dollari).

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