Intel Core Raptor Lake Refresh: i benchmark rivelano potenziali e caratteristiche dei nuovi processori non K, promettendo prestazioni notevoli a fronte di consumi contenuti.

Il mondo tech è stato recentemente inondato da una serie di benchmark preliminari riguardanti i prossimi processori non K della 14a generazione Intel Core. Questi chip, attesi per l’inizio del prossimo anno, si posizioneranno accanto ai già noti Core i5-14600K, Core i7-14700K e Core i9-14900K.

Una delle peculiarità più interessanti di questi nuovi arrivati è la loro non overcloccabilità. Ciò li rende perfetti per chi cerca soluzioni adatte a budget contenuti, ma non intende rinunciare a prestazioni di rilievo, mantenendo al contempo un’attenzione scrupolosa ai consumi energetici. In questo contesto, spicca il Core i5-14100: equipaggiato con 4 core ad alte prestazioni, si presenta con un TDP di soli 60 W, leggermente al di sotto dei 65 W degli altri modelli. Questa scelta sembra rifarsi al precedente Core i5-13400, mantenendo sostanzialmente le stesse specifiche. La ragione? Essendo un “refresh”, le modifiche radicali non sono all’ordine del giorno, tranne nel caso del Core i7-14700K, che si distingue grazie all’introduzione di quattro E-Core.

Dove la differenza si fa invece sentire è nel processo produttivo Intel 7. Grazie ai suoi miglioramenti, i modelli attuali possono contare su un incremento di 200 MHz per i core principali e di 100 MHz per quelli secondari. Questa variazione di frequenza, salvo colpi di scena, dovrebbe rappresentare l’unico cambiamento anche per i modelli futuri.

A conferma delle attese, i test benchmark rivelano che il Core i5-14100 vanta un incremento del 12% nelle prestazioni single core e del 23% nelle prestazioni multi-core, confrontato con il Core i5-13100. D’altro canto, il Core i5-14400 mostra un incremento dell’8% nel punteggio single core e uno straordinario 23% nel punteggio multi-core, nonostante un lieve incremento di frequenza di soli 100 MHz sui P-Core. Il Core i5-14600, variante bloccata del Core i5-14600K, non è da meno: fa segnare un +15% nel punteggio single core e un notevole +29% in quello multi-core.

Tuttavia, è fondamentale tener presente che questi benchmark non sono ufficiali. Le prestazioni reali potrebbero variare, come dimostrato dai modelli K già in vendita dal 17 ottobre. Rimane l’attesa e la curiosità di vedere come questi nuovi chip andranno a modellare il futuro tecnologico del 2024.

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.