L’accusa: aziende cinesi avrebbero utilizzato attrezzature dell’olandese ASML per produrre il controverso chip Huawei Kirin 9000s a 7nm. Un ex ingegnere al centro delle indagini.

Una rivelazione sorprendente ha scosso il mondo della tecnologia e potrebbe avere ripercussioni internazionali: Huawei e SMIC, due giganti della tecnologia cinese, sono sospettati di aver utilizzato attrezzature dell’azienda olandese ASML per la produzione del loro nuovo chipset, il Kirin 9000s, che alimenta la famosa linea di smartphone Mate 60. Questa informazione proviene da un’indagine dettagliata condotta dalle fonti di Bloomberg.

Gli esperti e analisti del settore dei semiconduttori sostengono che Huawei e SMIC abbiano fatto uso di una miscela di strumenti e macchine ultraviolette preesistenti, fornite da ASML, per creare una macchina capace di produrre chip avanzati a 7 nanometri. Questo dettaglio è di fondamentale importanza perché, a causa delle sanzioni statunitensi, alle aziende cinesi è stato vietato l’acquisto di apparecchiature che possono produrre chip di tale dimensione.

Il quadro che emerge è alquanto intrigante: le aziende cinesi, a fronte delle restrizioni, avrebbero potuto assemblare una macchina completamente nuova utilizzando solo componenti e parti di macchine a cui avevano già accesso. Realizzare un simile progetto avrebbe richiesto un’expertise estremamente specifica – quella di un ingegnere profondamente versato nella tecnologia ASML.

Da qui emerge un altro elemento cruciale: l’aiuto di un ex dipendente di ASML potrebbe essere stato fondamentale per la riuscita del progetto. Curiosamente, ASML ha recentemente rivelato che uno dei suoi ex ingegneri è stato assunto da un’azienda cinese. Questo ingegnere avrebbe sottratto e portato con sé segreti commerciali vitali, potenzialmente conferendo un enorme vantaggio al mercato cinese dei semiconduttori.

Nel frattempo, né HuaweiSMIC hanno rilasciato dichiarazioni in merito a queste affermazioni. È pertanto essenziale procedere con cautela e considerare le informazioni attualmente disponibili come voci di corridoio, in attesa di ulteriori sviluppi.

La tensione tra Stati Uniti e produttori cinesi è alta, e la questione dei chip rappresenta solo l’ultimo campo di battaglia in una guerra commerciale e tecnologica in corso. Le sanzioni statunitensi, mentre cercano di limitare l’espansione tecnologica cinese, mettono in evidenza come il settore dei semiconduttori, e in particolare quello dei chip per l’intelligenza artificiale, sia diventato uno degli ambiti più strategici e contesi del panorama tecnologico globale.

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