Alphabet, la società madre di Google, vorrebbe licenziare il 6% della sua forza lavoro, ovvero 10.000 persone. Per farlo, l’azienda californiana avrebbe dovuto selezionare i dipendenti con le “prestazioni peggiori”. Dopo Twitter, Amazon e Meta, è un altro gigante tecnologico che sta licenziando in massa.

Secondo The Independent, Alphabet – la società madre di Google – sta per licenziare 10.000 dipendenti, ovvero il 6% della sua forza lavoro. È una cosa enorme. L’azienda americana si trova in cattive acque a causa della pandemia e dell’inflazione dilagante, il che motiverebbe questa decisione. Tuttavia, è il processo a sollevare dubbi. Alphabet vorrebbe infatti sbarazzarsi solo dei dipendenti con le “prestazioni peggiori”.

Secondo diverse fonti, all’interno di Google sarebbe stato introdotto un nuovo sistema di valutazione per selezionare i futuri licenziamenti. I manager sarebbero stati incoraggiati a selezionare le persone in fondo alla tabella: il 6% “meno performante”. Un sistema di gestione per numeri che aiuterebbe anche a calcolare i futuri bonus per i lavoratori.

Un sistema così cieco, basato esclusivamente sui numeri, permetterebbe a Google di ripulirsi senza alcuno scrupolo. Va detto che Alphabet sta attraversando un momento difficile, con un calo dei ricavi del 27% nell’ultimo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’amministratore delegato Sunar Pichai non ha fatto mistero della situazione cupa della sua azienda, esortando i suoi dipendenti a lavorare il doppio per aumentare il livello. Essere “più concentrati e affamati rispetto ai tempi migliori”. Gli azionisti devono essere pagati…

I licenziamenti di Google non sono purtroppo una sorpresa. I giganti della tecnologia si alternano per effettuare licenziamenti massicci. Meta, ad esempio, ha annunciato il licenziamento del 13% della sua forza lavoro. Amazon, nel frattempo, starebbe preparando 10.000 partenze. A Twitter, il nuovo capo Elon Musk non ci è andato leggero, licenziando non meno della metà dei dipendenti, senza contare quelli che se ne sono andati.

Per il momento non c’è nulla di ufficiale in Google, ma non dobbiamo stupirci di vedere un piano social nei prossimi mesi.

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