Gli utenti di Google che hanno utilizzato Google Search negli Stati Uniti fra il 2006 e il 2013 possono chiedere un risarcimento per violazione della privacy.

Google non è nuova a cause per violazione della privacy, che si tratti del tracciamento della posizione o della condivisione con aziende terze e uno dei più recenti accordi dell’azienda relativo a questo tema ha portato a una multa di 23 milioni di dollari. Google è stata accusata di aver scambiato le informazioni di ricerca degli utenti con siti web di terze parti senza aver ottenuto il giusto consenso.

Dal 2013, la causa sostiene che Google ha violato lo Stored Communications Act divulgando i risultati di ricerca degli utenti senza autorizzazione. L’azienda ha negato l’illecito, ma ha deciso di pagare la somma. Inoltre, le pagine delle FAQ dovranno essere aggiornate per fornire informazioni più chiare sulla condivisione delle query di ricerca con terze parti.

L’aspetto più interessante dell’accordo è che i cittadini statunitensi possono richiedere un risarcimento per la fuga di dati. Precisamente possono accedere all’indennizzo i cittadini statunitensi che hanno utilizzato Google Search tra il 26 ottobre 2006 e il 30 settembre 2013.

Le richieste di risarcimento vengono presentate su questo sito web, dove l’utente deve compilare un modulo per effettuare la richiesta. Il risarcimento stimato è di 7,70 dollari, ma può ovviamente variare a seconda del numero di richiedenti. Inoltre, è importante sottolineare che l’accordo transattivo è in attesa di approvazione e che i pagamenti potrebbero subire ritardi a causa di eventuali ricorsi.

Queste tipologie di accordi possono essere interessanti per gli utenti ma più che il risarcimento, in questo caso una cifra veramente simbolica, deve far riflettere sull’esposizione dei dati e sulla privacy, tematiche importantissime e ultimamente spesso affrontate ma per le quali sembra non si riesca a garantire giusta tutela.

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Carolina Napolano
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