Quando si parla di ecosistemi di smartphone, tutti sono pronti a confrontare i telefoni Google Pixel con Apple e i suoi iPhone, ma che dire dei loro accessori? Sia Apple che Google vendono molti prodotti, come auricolari e altoparlanti intelligenti, e nel 2021 Apple ha messo a segno un colpo a sorpresa con l’introduzione dei suoi tracker AirTag. Ora una nuova voce di corridoio suggerisce che Google potrebbe avere in programma il lancio di un tracker molto simile. I tracker wireless non sono una novità e aziende come Tile hanno sviluppato questo tipo di accessori per anni. Anche Samsung è entrata in azione con i suoi SmartTag. Ma come abbiamo visto tante, tante volte in passato, c’è voluto l’intervento di Apple prima che qualcuno iniziasse a prestare attenzione.

Adesso Mishaal Rahman ha condiviso alcune delle sue ultime scoperte, mentre Google Fast Pair si prepara ad aggiungere il supporto per un nuovo tipo di prodotto “locator tag”. Le prove esistenti indicavano già il lavoro su una rete di localizzazione distribuita simile a quella utilizzata da Apple per gli AirTag, che potrebbe arrivare con il marchio “Finder Network”. Con tutto questo sul tavolo, lo sviluppatore e leaker Kuba Wojciechowski ha giocato l’ultima carta: “Grogu”. Secondo Wojciechowski, il team Nest di Google sta lavorando a un dispositivo dal nome in codice “grogu”, “groguaudio” o “GR10”, che supporterebbe sia il BLE che l’UWB, molto adatto ai tracker. Il dispositivo dovrebbe essere dotato di un piccolo altoparlante interno (probabilmente solo per la riproduzione degli avvisi) ed essere prodotto in una varietà di colori, ma per il momento questo è tutto ciò che abbiamo sentito sull’hardware in sé.

Per quanto riguarda l’uso che Google potrebbe farne, sappiamo ancora meno, ma l’opinione prevalente sembra suggerire che, mentre potremmo avere la conferma dell’esistenza del tracker in qualche momento della prima metà dell’anno, i piani di rilascio potrebbero coincidere più con il Pixel 8 che con qualsiasi altra cosa Google stia pianificando per I/O. Considerando l’incubo per la privacy che AirTag ha finito per rappresentare per Apple, forse prendersi un po’ di tempo in più per pensare ad alcuni di questi possibili scenari e sviluppare proattivamente misure di protezione potrebbe essere una mossa intelligente per Google, dopo tutto.

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