Google dovrà pagare 500.000 dollari canadesi per non aver rimosso i link che portavano ad un post diffamatorio su un utente. Vediamo i dettagli nell’articolo.

Google dovrà risarcire un utente con 500.000 dollari canadesi per non aver rimosso i link di un post diffamatorio e non aver rimosso i risultati della ricerca. Il caso risale a diversi anni fa, per la precisione al 2007. Il denunciante è un professionista del settore immobiliare con un’attività fiorente. Questi, dopo aver notato che meno clienti si rivolgevano a lui e che diversi si dileguavano dopo primi incontri positivi, ha cercato su Google il suo nome e ha scoperto un articolo del 2006 che lo accusava di frode e pedofilia su un blog canadese.

L’uomo ha contattato il webmaster del sito per cancellare questa pubblicazione falsa, ma quest’ultimo si è rifiutato e ha chiesto all’uomo di dimostrare la sua innocenza. In questo tipo di situazione, la legge canadese prevede che il querelante faccia causa entro un anno dalla pubblicazione di un articolo diffamatorio, ma in questo caso l’anno era trascorso, così l’uomo ha deciso di rivolgersi a Google, che ha il potere di rimuovere tutti i link al blog incriminato. Dopo anni di tentennamenti, il gigante della ricerca non ha dimostrato grande collaborazione e ha rifiutato di rimuovere i risultati della ricerca a meno che un tribunale non lo costringa a farlo.

L’utente ha quindi fatto causa a Google e ha chiesto 6 milioni di dollari canadesi di danni. Alla fine, il tribunale gli ha riconosciuto “solo” 500.000 dollari, in quanto aveva effettivamente “perso affari e subito un deterioramento delle sue relazioni personali a causa delle false accuse di pedofilia”.

Il giudice Hussain ha affermato che questo caso solleva questioni sulla responsabilità di un’azienda come Google che ha messo a disposizione degli utenti del suo motore di ricerca un messaggio diffamatorio su Internet ed ha descritto l’esperienza del querelante un “incubo a occhi aperti”.

Articolo precedenteApple abbandona iPadOS 17 per alcuni modelli di iPad
Articolo successivoGalaxy Z Fold 5 e Z Flip 5 certificati con 25W di ricarica
Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.