Oggi Google sta introducendo il protocollo Matter nei primi dispositivi del suo ecosistema Nest. Un totale di otto dispositivi sono ora compatibili con il nuovo standard che promette di rivoluzionare la domotica nei prossimi anni. L’azienda di Mountain View prevede di aggiungere altri dispositivi nel corso del 2023.

È da un po’ che parliamo di Matter. E per una buona ragione: il nuovo standard di automazione domestica promette di rivoluzionare i nostri dispositivi connessi e, di fatto, le case che controllano. Il progetto sta facendo passi da gigante, visto che è stato implementato sui primi dispositivi. Mentre Apple è stata tra i primi con l’aggiornamento di iOS 16.1, Google si è messa subito al passo. C’è riuscita, visto che otto di questi dispositivi di automazione domestica sono ora compatibili con il protocollo.

Non sorprende che Google abbia dato priorità ai dispositivi più popolari e a quelli più recenti sul mercato. Da oggi, quindi, tutti gli accessori Matter possono essere controllati da uno dei seguenti dispositivi Google Nest:

  • Google Home
  • Google Home Mini
  • Nest Mini
  • Nest Audio
  • Nest Hub (1a e 2a generazione)
  • Nest Hub Max
  • Nest WiFi Pro

8 dispositivi Google Nest sono ora compatibili con Matter

Si tratta di un forte ingresso di Google nell’ecosistema Matter. L’azienda non ha intenzione di fermarsi qui, poiché prevede di aggiungere nuovi dispositivi all’elenco nel 2023, tra cui i termostati Nest e i terminali WiFi Nest. Tutti questi oggetti connessi possono essere controllati dall’applicazione Google Home su Android e presto anche su iOS.

Come promemoria, Matter mira a semplificare l’installazione e la configurazione dei dispositivi connessi. A tal fine, il protocollo consentirà a più dispositivi di essere compatibili con un unico standard, anche se realizzati da produttori diversi. In questo modo sarà molto più facile costruire una casa intelligente. Nel 2023 Matter dovrebbe diventare una forza globale nel mondo della domotica.

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