Google annuncia nuovi aggiornamenti all’algoritmo per contrastare la proliferazione di spam e contenuti di bassa qualità nei risultati di ricerca. L’obiettivo è di premiare siti web “utili e di alta qualità” e stroncare le tecniche di spam SEO, in particolare quelle basate sull’intelligenza artificiale.

In un momento in cui le lamentele relative alla qualità dei risultati di ricerca stanno crescendo esponenzialmente, Google si prepara a introdurre modifiche ai suoi algoritmi. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare l’efficacia del motore di ricerca nell’eliminare contenuti di spam o automatizzati, in particolare quelli generati dall’intelligenza artificiale. Gli aggiornamenti, previsti per maggio, mirano a espellere dalla ricerca i contenuti considerati di qualità più bassa, confermando l’impegno di Google nell’offrire risultati affidabili e pertinenti agli utenti.

Sfruttando le lezioni apprese dalla revisione dell’algoritmo del 2022, finalizzata a “ridurre i contenuti non utili e non originali”, Google punta ora a indirizzare un maggiore traffico verso “siti utili e di alta qualità”. Con la combinazione degli aggiornamenti degli ultimi due anni, l’azienda stima di poter ridurre del 40% i risultati spammosi e non originali che appaiono nelle ricerche.

Elizabeth Tucker, direttore della gestione dei prodotti di Google, ha sottolineato l’importanza di affinare i sistemi di classificazione principali per distinguere meglio le pagine web di scarso valore o create specificamente per i motori di ricerca piuttosto che per gli utenti. Questo include, ad esempio, siti web progettati principalmente per rispondere a query di ricerca molto specifiche.

Il crescente problema dei siti che generano articoli automatici di scarsa qualità ha spinto Google a intensificare il suo approccio verso lo spam SEO generato dall’intelligenza artificiale. Le nuove modifiche consentiranno a Google di agire su un ampio spettro di contenuti di basso valore prodotti su larga scala, inclusi quelli che sembrano offrire risposte a ricerche popolari senza tuttavia fornire contenuti utili.

In particolare, Google mira anche a sanzionare i siti altrimenti affidabili che sperimentano lo spam generato dall’intelligenza artificiale o ospitano contenuti di terze parti di bassa qualità, progettati per sfruttare il buon nome del sito. Tucker ha evidenziato come ora verranno considerati spam i contenuti di terze parti di basso valore prodotti principalmente per scopi di ranking e senza una supervisione adeguata da parte del proprietario del sito.

Infine, gli aggiornamenti renderanno Google più efficace nell’individuare i domini scaduti riacquistati e trasformati in siti generatori di click, che saranno trattati come spam. I miglioramenti annunciati non saranno immediatamente visibili, poiché Google ha dato ai proprietari dei siti un preavviso di due mesi per adeguarsi alle nuove politiche, con l’entrata in vigore delle modifiche prevista per il 5 maggio.

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.