In risposta alle crescenti minacce di sicurezza, Google Messaggi sperimenta un blocco durante la condivisione dello schermo. Una scelta lungimirante o eccessivamente cauta?

La sicurezza è sempre stata al centro dell’attenzione per ogni azienda tecnologica e Google, titano della tecnologia, non fa eccezione. Di recente, la società ha intrapreso passi audaci per garantire che Android, il suo popolare sistema operativo, sia al sicuro da attacchi esterni, in particolare introducendo restrizioni al sideloading con Android 14. Queste restrizioni rendono decisamente più complessa la sottrazione indebita di dati dal telefono. Tuttavia, come dice il detto, “dove c’è una volontà, c’è un modo”, e i truffatori sembrano sempre trovare modi per aggirare le misure di sicurezza.

Ecco perché, Google Messaggi sta ora sperimentando una misura preventiva particolarmente interessante: il blocco totale dell’app quando si rileva una condivisione dello schermo. L’obiettivo? Prevenire che un individuo malevolo, magari spacciandosi per assistenza tecnica, possa accedere a conversazioni private o, ancor più criticamente, ai codici di sicurezza inviati via SMS. Quando tale funzione è attiva, appare un banner che avvisa: “Stai condividendo lo schermo con qualcuno. Se non conosci questa persona, interrompi immediatamente la condivisione. Google ha nascosto i tuoi contenuti sensibili per sicurezza”.

La funzione, per quanto innovativa, ha anche raccolto alcune perplessità. Mentre alcuni utenti hanno effettivamente riscontrato il banner durante la condivisione dello schermo, altri hanno segnalato il suo apparire senza una condivisione attiva, suggerendo o la presenza di un bug o, in uno scenario più sinistro, un accesso non autorizzato al dispositivo da parte di terzi.

Questo porta a una riflessione più ampia sulla strategia di sicurezza di Google. Sebbene l’obiettivo di proteggere i dati sensibili sia lodevole, il blocco totale di app come Messaggi durante la condivisione dello schermo potrebbe presentare delle problematiche. Pensiamo, ad esempio, a quegli utenti che necessitano genuinamente di assistenza e desiderano condividere il proprio schermo con un amico o un tecnico: in questi casi, il blocco sarebbe non solo un ostacolo, ma potrebbe risultare controproducente. Inoltre, se tale pratica dovesse essere estesa ad altre app orientate alla sicurezza, come quelle bancarie, potremmo trovarci di fronte a una sostanziale limitazione dell’esperienza utente.

Tuttavia, è importante sottolineare che siamo ancora nella fase sperimentale. Attualmente, con l’ultima beta di Google Messaggi (versione 20231010), non è stato possibile replicare il blocco. Questo suggerisce che Google potrebbe ancora valutare i pro e i contro di tale misura, e potrebbe decidere di non implementarla affatto.

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Carolina Napolano
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