ChatGPT, il celebre strumento di intelligenza artificiale, cade vittima di un attacco DDoS, con l’accusa di presunti legami tra l’azienda e il sostegno a Israele

In una svolta inattesa, il sito ufficiale di ChatGPT, il popolare servizio di intelligenza artificiale testuale, è diventato inattivo. Questo blackout digitale segue una serie di segnali di instabilità che hanno caratterizzato il servizio negli ultimi giorni. La causa identificata dietro a questa interruzione improvvisa è un attacco informatico mirato.

Da giovedì mattina, chi tenta di accedere a ChatGPT incontra un messaggio di errore: “Oops! Abbiamo riscontrato un problema durante la registrazione, per favore prenditi una pausa e riprova presto”. Un inconveniente tecnico che solleva questioni sulla sicurezza informatica e l’infrastruttura di servizi AI sempre più integrati nella vita quotidiana di molti utenti.

OpenAI, l’entità dietro ChatGPT, ha segnalato interruzioni di servizio già a partire da mercoledì, ora al centro di un’indagine interna. Nonostante la causa immediata dell’attacco non sia stata ufficialmente identificata dall’azienda, un’autoproclamazione è emersa su Telegram da un utente noto come Anonymous Sudan, che ha rivendicato la responsabilità dell’attacco.

La presunta motivazione dietro questa aggressione digitale risiede nel sostegno che l’azienda avrebbe mostrato nei confronti di Israele nell’attuale conflitto con Hamas. Tale accusa ha portato a minacce più ampie verso altre compagnie americane, secondo quanto riferito dall’hacker.

OpenAI ha confermato che le interruzioni riguardano sia il funzionamento del chatbot sia delle sue API, e che tali disservizi potrebbero essere risultato di un attacco DDoS (Distributed Denial of Service). Tuttavia, non vi sono ancora conferme ufficiali che collegano direttamente l’autoproclamato attacco con il disservizio corrente, né si è chiarito se l’aggressore sia effettivamente l’utente di Telegram.

Al momento dell’ultima verifica, il servizio di ChatGPT rimane inaccessibile. Nonostante ciò, altri servizi basati sulla tecnologia del chatbot di OpenAI, come Bing AI, sembrano non aver subito conseguenze e continuano a operare normalmente.

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.