Un cittadino californiano ha avviato un’azione legale contro Samsung e la catena di negozi Best Buy, sostenendo che alcune funzionalità promesse per i TV QLED 4K del brand sudcoreano non sono effettivamente disponibili.

Samsung, il gigante dell’elettronica sudcoreano, e Best Buy, una delle principali catene di vendita al dettaglio di elettronica di consumo negli Stati Uniti, sono stati citati in giudizio da un cittadino californiano, Ray Kim Law, che li accusa di aver falsamente pubblicizzato alcune caratteristiche dei TV QLED 4K di Samsung.

Secondo Law, alcuni modelli di TV QLED Samsung non presentano le funzionalità Motion Xcelerator Turbo+, FreeSync e porte HDMI 2.1, benché queste fossero state annunciate nelle comunicazioni ufficiali. La questione si rivela particolarmente delicata, considerando l’importanza di tali caratteristiche per l’esperienza dell’utente.

Motion Xcelerator Turbo+ e FreeSync sono funzionalità pensate per migliorare la fluidità delle immagini, sincronizzando la frequenza di aggiornamento dello schermo con quella dei contenuti visualizzati. Questi strumenti risultano particolarmente utili durante il gaming o la visione di film, migliorando in modo significativo l’esperienza visiva dell’utente. La denuncia sostiene che sia Samsung che Best Buy avrebbero dichiarato falsamente che tutti i televisori QLED del brand sudcoreano fossero dotati di tali caratteristiche.

L’accusa estende la questione anche alle porte HDMI 2.1, assenti in alcuni modelli di televisori Samsung. Queste prese, fondamentali per supportare risoluzioni e frequenze di aggiornamento elevate e per trasmettere contenuti in risoluzione 4K fino a 120 fps, o addirittura in risoluzione 8K, rappresentano uno standard molto diffuso. La loro mancanza limita la connettività e la compatibilità dei televisori Samsung con altri dispositivi.

Al momento, non sono stati rivelati dettagli specifici sui modelli di TV QLED 4K Samsung oggetto della controversia. L’accusa sollevata da Law solleva dubbi preoccupanti: Samsung ha effettivamente omesso di integrare le caratteristiche pubblicizzate nei suoi televisori o la catena di negozi Best Buy ha comunicato in modo insufficiente le specifiche dei prodotti? La risposta spetta ai tribunali.

Nel frattempo, la vicenda sottolinea l’importanza di informarsi adeguatamente prima di procedere all’acquisto di prodotti elettronici, leggendo attentamente non solo le specifiche del prodotto, ma anche le “scritte in piccolo” nelle pubblicità. Un monito importante, in un mercato sempre più competitivo e complesso, dove la trasparenza dovrebbe essere una priorità.

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