Da che si trattava di un mercato di nicchia, quello del gaming si è trasformato in un vero e proprio universo commerciale tanto da spingere alcune aziende a realizzare prodotti esclusivamente dedicati ad esso. I gamer restano però fra gli utenti più esigenti e attenti alle novità e mettere sul mercato degli accessori che ne soddisfino a pieno le esigenze rappresenta una vera sfida che l’azienda Mountain sembra aver colto senza timore e con molta intraprendenza. Infatti, la sua tastiera modulare Everest Max e il mouse ultraleggero Makalu 67 con la loro versatilità e caratteristiche sembrano poter soddisfare anche i giocatori più esigenti.

Everest Max, la tastiera modulare da comporre secondo esigenza

Everest Max è una tastiera meccanica da gaming modulare, costituita da diversi elementi separati ed assemblabili a seconda delle abitudini e delle esigenze. Molto versatile, è realizzata con una grande attenzione per i dettagli.

Packaging e Design

Il packaging merita in questo caso una nota a parte perchè è semplicemente mostruoso, nel senso positivo. La confezione non sembra dover ospitare una keyboard per quanto è grande e pesante. All’interno la tastiera e tutti i suoi accessori, tastierino numerico con 4 tasti aggiuntivi, poggiapolsi magnetico, media dock, switch extra, piedini e cavi, sono collocati in spazi ben definiti e protetti. Quasi dispiace doverla tirar fuori.

La base della tastiera è in plastica, non vi sono piedini fissi ma piedini magnetici. La parte superiore è costituita da 2 pannelli in alluminio (molto gradevoli alla vista e al tatto) fra i quali si trova un LED diffuso; gli swich nella nostra versione sono Cherry MX rossi, ma vi sono anche altre versioni disponibili, e si possono sostituire (perchè poi dato che sono fra i migliori sul mercato?) dato che non sono saldati (è hot-swap e in dotazione c’è uno strumento per la rimozione).

La costruzione è ottima, così come la struttura; la tastiera è regolabile in altezza.

Nel complesso abbiamo un bel design, pulito e privo di eccessi ed anche l’illuminazione RGB regolabile è molto gradevole.

Specifiche ed Uso

La caratteristica peculiare di Everest Max è che si tratta di una tastiera modulare che può essere usata con tutti i suoi elementi oppure no, come più piace a chi la possiede.

Il poggiapolsi magnetico rivestito in pelle si applica in un lampo ed è molto semplice, utile durante sessioni molto lunghe per non avvertire la stanchezza; i piedini magnetici sono una soluzione direi originale e di qualità a livello di materiale (non si tratta della solita plastichina che troviamo nella maggior parte delle tastiere), ma devo dire che risultano molto stabili con un uso normale ed anche in generale durante le sessioni di gioco mentre in alcuni momenti di gioco intenso, con qualche colpetto un pò più stizzoso, lasciano spazio a qualche movimento.

Alla tastiera dal layout italiano della nostra versione viene affiancato il tastierino numerico con 4 tasti macro aggiuntivi trasparenti ed illuminati a LED, personalizzabili. Il tastierino numerico può essere posizionato a destra o a sinistra, privilegiando ancora una volta l’individualità del gamer.

Il media dock, da applicare sulla parte superiore della tastiera, a destra o a sinistra, ha un display IPS RGB ed una serie di pulsanti fisici per le varie funzioni, ovvero volume/mute, traccia successiva/precedente, play/pausa. Sul display è possibile visualizzare varie funzioni ed informazioni sulla tastiera e regolare i LED.

Base Camp, il software di Mountain

A completamento di tutte queste caratteristiche, già di per sè interessanti, abbiamo il software Base Camp di Mountain che consente di personalizzare ulteriormente la nostra periferica, a partire dall’illuminazione. Sebbene questa sia gestibile anche tramite il dock, mediante il software possiamo regolare la luminosità, personalizzare i colori dei tasti, determinare la velocità degli effetti. Dato poi che Everest Max è tutt’altro che solo illuminazione ed effetti, mediante il software è possibile avere tutte le informazioni relative alla tastiera e alle sue funzioni e impostare delle scorciatoie.

Base Camp include una procedura guidata ed aggiornamenti software e firmware; infine, offre un’integrazione con OBS Studio per consentire la registrazione o lo streaming.

È possibile memorizzare fino a 5 profili nella memoria integrata.

Conclusioni

Beh, si tratta senz’altro di un bel prodotto, ben fatto e curato nei dettagli, pensato per soddisfare le esigenze di tutti e venire incontro alle varie abitudini, incredibilmente versatile e personalizzabile sia per le sue specifiche, sia per costruzione che per il supporto del software Base Camp. Nulla da dire sugli switch; i tasti sono morbidi e silenziosi e non si verificano intoppi durante l’utilizzo, tutto è molto fluido. Siamo senza ombra di dubbio su un livello alto di prestazioni.

Malaku 67, mouse leggerissimo comodo e reattivo

Makalu 67 è il mouse da gaming di Mountain. Il suo design è particolare e una delle sue caratteristiche principali è quella di essere molto leggero, circa 67 grammi, ed ergonomico.

Design

Il gaming mouse Makalu 67 ha una struttura forata senz’altro particolare che punta a renderlo più leggero e che riguarda tutta la superficie, sia nella parte superiore che in quella inferiore. Nonostante questo appare solido ed ha un buon grip. L’impugnatura è comoda ed ergonomica grazie all’incavo presente sui lati; la sua forma ne facilita l’uso anche per periodi lunghi. L’unica nota riguardo la struttura bucherellata è che, con l’andar del tempo, bisogna fare attenzione a che non si accumuli polvere eccessiva all’interno. In compenso ha un rivestimento PCB idrorepellente.

Ben posizionati anche i tasti, che non sono un’infinità e neppure enormi come capita di trovare su mouse per il gioco. Si tratta di due normalissimi tasti destro e sinistro al centro dei quali abbiamo la classica rotellina e poi i tasti laterali. Più in basso rispetto alla rotella abbiamo il pulsante DPI e 4 LED indicatori. Alla base abbiamo i piedini 100% PFTE sostituibili in caso di usura.

Discreta anche l’illuminazione RGB che troviamo solo intorno alla sezione superiore che ospita rotella e pulsante DPI.

Il cavo è poi sufficientemente lungo (1,8 metri) e morbido, tanto da non arrecare disturbo durante l’uso anche per chi non è più abituato ad un mouse col filo.

Disponibile nei colori nero o bianco.

Caratteristiche e personalizzazione

Oltre ad essere leggero ed ergonomico Makalu 67 è anche molto preciso e reattivo; ha un sensore PixArt PAW3370 ed arriva fino a 19000 DPI. I tasti Omron sono di qualità e noti per la loro robustezza. Possiamo senz’altro dire che il mouse si è comportato in maniera adeguata nei differenti utilizzi, dall’uso tradizionale al gaming, regalando prestazioni più che soddisfacenti, rimanendo sempre fluido e senza intoppi. In ogni caso ritengo che il settore del gioco sia quello a cui deve essere destinato.

Anche per il mouse Makalu 67 possiamo sfruttare il software di Mountain, Base Camp, per personalizzare i tasti o l’illuminazione, oltre che definire la configurazione DPI. Il mouse ha una memoria integrata che consente di memorizzare fino a 5 profili.

Conclusioni

Si tratta di un buon prodotto, piacevole al tatto e durante l’uso. Ha tutte le caratteristiche per essere apprezzato dai gamer e non solo: precisione, personalizzazione, leggerezza ed infine è ergonomico.

Considerazioni finali

Everest Max e Makalu 67 oltre ad avere un bel design e ad essere realizzati in ottimi materiali con la scelta di componenti di qualità, sono personalizzabili al massimo, sia proprio strutturalmente, per la tastiera, sia mediante Base Camp di Mountain. Possono tranquillamente raccogliere la sfida lanciata dai gamer più esigenti essendo due periferiche da gaming con tutte le carte in regola.

Come costi, per la tastiera siamo un pochino sopra la media, ma si può dire che ne vale la pena.

Se volete potete acquistare entrambi i prodotti direttamente sul sito Mountain. Inoltre il mouse Makalu 67 è acquistabile anche su Amazon.

9.1 / 10 Voto Finale
DESIGN9.5
MATERIALI9
USO GENERALE9
QUALITÀ PREZZO9
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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.