Anche PosteMobile punta sulle SIM ecosostenibili, così già da alcune settimane l’operatore telefonico virtuale delle Poste Italiane ha introdotto sul mercato la SIM Ecosostenibile realizzata in plastica riciclata con dimensione ridotta del 50% “HALF”.
Dopo aver visto le SIM green degli operatori Very, Iliad, TIM, Vodafone e WINDTRE, è il turno di PosteMobile di annunciare sul sito ufficiale la sua “SIM green”, realizzata con plastica 100% riciclata attraverso un processo che va ad azzerare le emissioni di CO2 e rendendola ancora più piccola e compatta, fino al 50% “HALF” rispetto alle SIM standard, dimezzando in questo modo anche la quantità di plastica con cui è realizzata la SIM stessa.
L’introduzione delle nuove SIM ecosostenibili dell’azienda avverrà in maniera graduale, sostituendo così la vecchia carta SIM nel formato standard per passare a quelle ecosostenibili. A partire da questo mese, i nuovi clienti potranno già effettuare la richiesta online oppure potranno contattare l’assistenza clienti attraverso i canali ufficiali o via chat per richiedere una nuova SIM eco-green.
Le nuove SIM green saranno realizzate in polistirolo riciclato dallo smaltimento di vecchi frigoriferi con una lavorazione di riutilizzo della materia prima a basso impatto ecologico. Anche il packaging attraverso il quale verranno distribuite le SIM ecosostenibili sarà certificato FSC e pensato in modo da ridurre gli sprechi, tutto nel rispetto dell’impegno di sostenibilità ambientale dell’azienda.
Le nuove SIM ecosostenibili realizzate nella colorazione grigia con logo bianco in triplo formato (Mini SIM, Micro SIM e Nano SIM), sono state rese disponibili in tutti i canali di vendita autorizzati, attraverso gli uffici postali di Poste Italiane, attraverso l’acquisto sul sito ufficiale e chiamando al numero gratuito 160. Tuttavia è bene precisare che, onde evitare sprechi, verranno smaltite prima tutte le scorte di SIM precedenti ancora nei magazzini, pertanto nell’immediato alcuni nuovi clienti potrebbero ancora ricevere la SIM standard.
