Il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland ha dichiarato che due spie della Repubblica Popolare Cinese hanno tentato di interferire in un’indagine penale del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti su un’importante società di telecomunicazioni cinese. I due agenti, Guochun He e Zheng Wang, lavoravano a beneficio di Huawei, secondo quanto riportato da Bloomberg.
Secondo una denuncia visionata dalla testata, He e Wang hanno tentato di corrompere un funzionario delle forze dell’ordine, che non viene nominato, affinché fornisse loro informazioni sulle indagini del Dipartimento di Giustizia dal 2017. Avrebbero cercato di ottenere dettagli su testimoni, prove e possibili ulteriori accuse che potrebbero essere mosse a Huawei. He e Wang hanno continuato a pagare il dipendente per ottenere ulteriori informazioni, senza sapere che stavano lavorando con un agente doppiogiochista dell’FBI. I due sono accusati di aver ostacolato l’azione penale del Dipartimento di Giustizia contro Huawei ma non è chiaro se siano stati arrestati.
“Questo è stato un grave tentativo da parte di funzionari dell’intelligence della RPC di proteggere un’azienda con sede nella RPC dalle responsabilità e di minare l’integrità del nostro sistema giudiziario“, ha dichiarato il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland.
Garland ha annunciato anche le accuse contro cittadini cinesi in altri due casi. Nel primo, il procuratore generale ha dichiarato che quattro individui – tre dei quali erano agenti dei servizi segreti cinesi, secondo il Dipartimento di Giustizia – hanno tentato di rubare tecnologia dagli Stati Uniti. L’altro caso riguarda un incidente in cui agenti cinesi hanno condotto una campagna pluriennale per costringere un residente statunitense a tornare in Cina.
“Come dimostrano questi casi, il governo cinese ha cercato di interferire con i diritti e le libertà degli individui negli Stati Uniti e di minare il nostro sistema giudiziario che protegge tali diritti. Non ci sono riusciti“, ha dichiarato Garland. “Ognuno di questi casi mette a nudo la flagrante violazione delle leggi internazionali da parte del governo cinese che si adopera per proiettare la propria visione autoritaria in tutto il mondo, anche all’interno dei nostri confini“.
