Lo scopo per cui Facebook utilizza i dati dei propri utenti e dove questi vadano a finire è un mistero anche per i propri dipendenti. Non è la prima volta che si parla di quest’argomento in riferimento al social network di Meta.

Due ingegneri che lavorano in Facebook hanno affermato di non sapere cosa succede effettivamente con il grande flusso di informazioni che riceve la rete. Allo stesso modo, non possono dire dove sia archiviato tutto questo, tanto meno quale sia lo scopo di tutti questi dati.

Ad aprile di quest’anno, un documento trapelato aveva confermato che Meta non ha idea di come gestire così tante informazioni sui suoi utenti. Eugene Zarashow, uno degli ingegneri, ha fornito una risposta a questa domanda: “Sarei sorpreso se ci fosse una sola persona in grado di rispondere in modo conclusivo.”

Il dipendente ha fornito questa dichiarazione durante un’audizione sullo scandalo Cambridge Analytica. Sempre in questa circostanza, è emerso che Facebook utilizza circa 55 sottosistemi per raccogliere i dati. In effetti, Zarashow ha persino affermato che ci sarebbero volute diverse squadre per tracciare il percorso di tutto questo volume di informazioni.

Durante l’udienza, i commenti hanno finito per confermare che il documento precedentemente trapelato era vero ma la società proprietaria di Facebook ha rilasciato una dichiarazione mediante una sua portavoce, Dina El-Kassaby, che ha affermato:

Abbiamo creato uno dei programmi di privacy più completi per supervisionare l’uso dei dati nelle nostre operazioni e per gestire e proteggere con attenzione i dati delle persone. Abbiamo fatto – e continuiamo a fare – investimenti significativi per rispettare i nostri impegni e obblighi in materia di privacy, inclusi controlli estensivi dei dati.”

Nonostante le rassicurazioni, i dubbi restano e rimane sempre da capire tutti i nostri dati che fine facciano.

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Carolina Napolano
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