Mentre Apple M3 Max spicca per prestazioni, M3 e M3 Pro suscitano reazioni contrastanti tra gli esperti. Cosa significa la nuova tecnologia a 3 nm per l’utente finale?

Apple ha da poco alzato il sipario sulla sua ultima famiglia di chipset per Mac a 3 nm, composta dall’M3, l’M3 Pro e l’M3 Max. Questi nuovi arrivati promettono di ridefinire le prestazioni dei computer Apple, ma il verdetto finale è un mix di critiche e lodi. Il giudizio prevalente è che due dei nuovi chipset sono considerati aggiornamenti iterativi dei loro predecessori, mentre uno si distingue come un aggiornamento significativo.

Secondo Mark Gurman, giornalista di Bloomberg, nella sua ultima newsletter Power On, vi è un certo grado di delusione nei confronti dell’M3 di base e dell’M3 Pro. Il chipset di base, nonostante una “bella rinfrescata”, con una CPU a 8 core e una GPU a 10 core, non convince pienamente, non rappresentando un passo in avanti tanto deciso da giustificare un aggiornamento da parte degli utenti dell’M1. Tuttavia, è impossibile ignorare che l’M3 si equipara alla CPU a 10 core dell’M2 Pro nei test multi-core di Geekbench 6, superando l’M2 nel benchmark single-core.

L’iMac 2023, equipaggiato con l’M3, si vanta di essere circa due volte più veloce del modello del 2021 con il chipset precedente. Nonostante ciò, il nuovo chipset non sembra scuotere significativamente il mercato rispetto all’M2.

La vera delusione, per Gurman, è l’M3 Pro. L’aggiunta di solo un paio di core ad alta efficienza energetica e la mancanza di un aumento significativo nel numero di core della GPU lo rendono troppo simile all’M2 Pro. Il modesto vantaggio del 6% nel punteggio multi-core di Geekbench 6 non giustifica il passaggio all’ultima versione per chi possiede già l’M2 Pro.

Il plauso, invece, va ad Apple M3 Max, che si distingue per il suo incremento notevole di prestazioni, risultando più veloce dell’M2 Ultra. Con una CPU a 16 core e la possibilità di aumentare la memoria fino a 128 gigabyte, rappresenta una vera rivoluzione, in particolare per il segmento laptop, promettendo prestazioni paragonabili a quelle di desktop come il Mac Studio M2 Ultra o il Mac Pro.

Apple M3 Max si distingue anche per il numero di transistor, con una differenza del 37% rispetto all’M2 Max, segnando il più ampio divario nella serie M. Purtroppo, l’M3 Pro non brilla sotto questo aspetto, avendo meno core performanti e una larghezza di banda di memoria inferiore rispetto al suo predecessore.

L’interrogativo che rimane è se la valutazione di Gurman rifletta il sentimento generale degli utenti e degli esperti del settore. La nuova gamma di silicio Apple a 3 nm sarà in grado di rispondere alle aspettative crescenti o si limiterà a offrire un’esperienza incrementale?

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.