Amazon ha acconsentito a pagare una sanzione consistente per presunte violazioni della privacy dei minori relative all’utilizzo dell’assistente virtuale Alexa. Questa multa evidenzia ancora una volta l’importanza della protezione dei dati personali nel mondo digitale di oggi.

Il gigante del commercio elettronico Amazon ha concordato di pagare una multa di 25 milioni di dollari per aver presumibilmente violato la privacy dei bambini con l’assistente virtuale Alexa. L’annuncio di questo accordo è stato rilasciato questa settimana dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) e dalla Federal Trade Commission (FTC).

Dal 2018, Amazon ha fornito servizi di assistente vocale a bambini di età inferiore ai 13 anni. Tuttavia, secondo le accuse avanzate dal DOJ e dalla FTC, fino a settembre 2019 l’azienda ha mantenuto le registrazioni dei bambini che interagivano con Alexa, a meno che i genitori non cancellassero manualmente tali registrazioni. Ancora più preoccupante, Amazon è stata accusata di non aver cancellato tali dati nemmeno dopo specifiche richieste.

La denuncia afferma che “Amazon non ha cancellato le informazioni vocali e di geolocalizzazione degli utenti su richiesta e ha invece conservato questi dati per il proprio uso potenziale. Tali pratiche sleali e ingannevoli violano la Sezione 5 dell’FTC Act”. Questo indica che Amazon avrebbe potenzialmente mantenuto e utilizzato dati sensibili senza il consenso degli utenti, una violazione grave e inaccettabile delle normative sulla privacy.

Queste accuse sostengono che Amazon abbia infranto le leggi sulla privacy dei minori, tra cui l’FTC Act e il Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA). Nel maggio di quest’anno, il DOJ e la FTC hanno denunciato l’azienda per presunta violazione delle normative sulla protezione dei dati dei minori.

È importante notare che questa non è la prima volta che Amazon si trova nel mirino per questioni di privacy. L’azienda è attualmente sotto indagine anche per presunte violazioni della privacy connesse al servizio di videocitofono Ring. Secondo l’accusa, Amazon avrebbe permesso una sorveglianza illegale dei clienti e non avrebbe impedito agli hacker di prendere il controllo delle telecamere.

La multa di 25 milioni di dollari rappresenta un messaggio forte per le aziende che gestiscono dati sensibili, ribadendo l’importanza del rispetto delle normative sulla privacy, specialmente quando coinvolgono i dati dei minori. Mentre l’innovazione tecnologica continua a progredire a un ritmo vertiginoso, la protezione della privacy degli utenti deve rimanere una priorità fondamentale.

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