VerifEye promette di utilizzare l’intelligenza artificiale per determinare se qualcuno sta mentendo. Ma è davvero possibile? Scopriamo la scienza alla base dell’app e le sue reali capacità.

Nel contesto digitale attuale, dove le deepfake e i contenuti generati artificialmente sono all’ordine del giorno, emerge un’app unica nel suo genere: VerifEye. L’app gratuita, sviluppata da Converus, si propone come una sorta di macchina della verità moderna, sfruttando l’intelligenza artificiale per discernere la veridicità delle affermazioni di una persona.

Nonostante Converus non dichiari apertamente il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’operatività dell’app, è noto che VerifEye applica tecniche di apprendimento automatico per analizzare i movimenti oculari e i pattern comportamentali. L’obiettivo? Individuare eventuali incongruenze che possano indicare menzogne o dichiarazioni fuorvianti.

L’efficacia dell’app viene enfatizzata dalla compagnia, che afferma la capacità di VerifEye di rilevare bugie con un’accuratezza fino all’80%. L’utilizzo è semplice: basta inquadrare con la fotocamera del telefono la persona sottoposta a verifica per permettere all’app di effettuare la sua analisi.

La versatilità di VerifEye è promossa attraverso una varietà di scenari pubblicitari, che vanno dal contesto aziendale, per scremare candidati durante i processi di selezione, alla vita privata, ad esempio per autenticare l’identità di un profilo su un’app di incontri o per scoprire un partner infedele. Converus presenta quindi l’app come uno strumento quasi indispensabile per la verifica della veridicità nelle interazioni quotidiane.

La ricerca sulla correlazione tra movimenti oculari e tendenza all’inganno non è una novità. Già dagli anni ’70, studi suggerivano che determinati comportamenti oculari, come la dilatazione delle pupille o la frequenza degli ammiccamenti, potessero essere indicatori di disonestà. Tuttavia, molte teorie popolari a riguardo sono state messe in discussione da ricerche scientifiche, tra cui uno studio del 2012 che ha smentito alcune delle affermazioni più diffuse.

Di fronte a tali contraddizioni scientifiche, è legittimo interrogarsi sull’effettiva capacità di VerifEye di mantenere le promesse fatte, soprattutto in considerazione di un’affermata precisione dell’80%. Inoltre, le recenti normative sull’intelligenza artificiale, come l’European AI Act, introducono vincoli rigorosi che potrebbero mettere in discussione la legalità e l’etica di app simili a VerifEye, soprattutto se le loro affermazioni dovessero essere messe alla prova in contesti giuridici.

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.