Rufus è un’utility gratuita per Windows che consente di creare una versione avviabile di Windows da una chiavetta USB. La sua versione è ora disponibile e sarà di particolare interesse per i professionisti IT che desiderano installare Windows 11 su computer non dotati di chip TPM.

Rufus, l’utility di Windows per la creazione di chiavette USB avviabili, sta entrando nella fase beta. I tester possono usufruire di nuove funzionalità più in linea con i requisiti dei sistemi operativi più recenti, come Windows 10. Brutte notizie, invece, per i sistemi operativi più vecchi: Windows 7 e precedenti non sono più supportati.

Rufus è un programma ben noto ai tecnici informatici e ad altri dilettanti illuminati. Questo software gratuito rende molto semplice la creazione di supporti avviabili, gli stessi che si usano per reinstallare Windows o Linux. In poche parole, Rufus trasferisce il file immagine in formato ISO di un sistema operativo su una chiavetta USB (il più delle volte). È sufficiente selezionare questo supporto come disco di avvio al riavvio del computer per usufruire di una versione portatile di Windows.

Rufus 3.22 Beta permette di eseguire Windows 11 da una chiavetta USB su un PC non compatibile

Rufus 3.22 beta è riservato agli utenti esperti. Per sfruttare le sue nuove funzionalità, è necessario compilare il codice reso disponibile su Github. Una volta fatto questo, sarà possibile disattivare la crittografia Bitlocker, la funzione che protegge tutti i dati su un disco rigido di Windows, dall’interfaccia del programma.

Questa funzione si aggiunge ad altre opzioni come la rimozione del requisito di 4 GB di RAM, Secure Boot, un chip TPM o la presenza di un account Microsoft online. In questo modo è possibile creare una versione portatile di Windows 11 compatibile con i computer che non soddisfano i requisiti hardware ufficiali per l’esecuzione dell’ultimo sistema operativo di Microsoft. Inoltre, Rufus supporta ora l’accelerazione hardware delle funzioni crittografiche SHA-1 e SHA-256. Purtroppo, abbandona il supporto per Windows 7, che alimenta ancora poco più del 5% dei PC del mondo, nonostante sia stato rilasciato quattordici anni fa.

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