Max Schrems, presidente di Noyb, critica duramente l’introduzione dell’abbonamento a pagamento di Facebook e Instagram in Europa, sostenendo che violi i diritti degli utenti e la legislazione sulla privacy.

Max Schrems, presidente dell’associazione per la tutela della privacy online Noyb (None of Your Business), ha espresso un forte dissenso nei confronti del nuovo abbonamento a pagamento introdotto da Facebook e Instagram in Europa. L’abbonamento, che ha un costo di 12,99 euro al mese e offre un’esperienza senza pubblicità su entrambe le piattaforme, è stato definito da Schrems come una violazione della libertà di scelta degli utenti, asserendo che Quando il 3% delle persone vuole nuotare, ma il 99,9% finisce in acqua, anche un bambino capisce che non si tratta di una scelta libera.

La critica di Schrems si concentra sul fatto che questo abbonamento non solo costringe gli utenti a pagare per evitare la pubblicità e il tracciamento dei dati, ma va anche contro le normative europee sulla privacy. In risposta a questa mossa di Meta, la società madre di Facebook e Instagram, Noyb ha presentato una denuncia, sostenendo che la nuova formula di abbonamento sia completamente illegale.

Questa non è la prima volta che Noyb prende di mira pratiche che considera violazioni della privacy. Nel 2021, l’organizzazione aveva già inviato diffide a più di 500 siti che imponevano l’uso di cookie di tracciamento. L’associazione si appella al diritto europeo per proteggere e far valere i diritti degli utenti di internet.

La Corte di giustizia europea (CJEU) ha stabilito in passato che Meta deve ottenere il consenso degli utenti per raccogliere i loro dati personali a fini pubblicitari. Di fronte a questa decisione, Meta aveva cercato di aggirare il provvedimento offrendo un pacchetto pay-per-use. Tuttavia, secondo Noyb, il consenso ottenuto in questo modo non può essere considerato “libero”, poiché le condizioni sono unilaterali e imposte dall’azienda.

Inoltre, Noyb sottolinea che solo il 3% degli utenti di internet non è disturbato dai cookie pubblicitari. Questo contrasta nettamente con il fatto che il 99% degli utenti dichiara di non essere disposto a pagare per evitare la raccolta dei propri dati personali. Di fronte a un abbonamento annuo di 250 euro, Noyb esprime preoccupazione che Meta stia privando i suoi utenti della libertà di scelta e teme che questa pratica possa ispirare altri giganti del web a seguire lo stesso percorso.

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Carolina Napolano
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