Ogni volta che Microsoft rilascia un nuovo sistema operativo le persone si dividono: c’è chi salta subito sul treno della novità, ci sono gli irriducibili delle versioni precedenti e poi ci sono moltissimi indecisi, sia per ragioni meramente personali, sia per ragioni pratiche, per esempio perché non sanno se uno specifico programma può funzionare. Windows 11 non fa eccezione. Ma se apparteniamo alla terza categoria, quella degli indecisi, la buona notizia è che possiamo provare la nuova versione del sistema operativo gratis, senza fatica e senza rischi, grazie a una risorsa ufficiale di casa Microsoft.

Merito delle macchine virtuali a tempo

Da diversi anni, infatti, Microsoft ha l’abitudine di fornire gratuitamente gli ambienti di sviluppo per i suoi sistemi operativi. In pratica si tratta di macchine virtuali già configurate e pronte a funzionare. Per la verità il loro scopo sarebbe quello di fornire agli sviluppatori, di ogni ordine e grado, un ambiente in cui testare i propri software, ma possono essere usate anche come semplice banco di prova per il sistema operativo. Tutto quello che dobbiamo fare è collegarci alla pagina ufficiale del download facendo clic qui, e scaricare il file più adatto alle nostre esigenze, cioè adatto all’ambiente di virtualizzazione che preferiamo fra VMWare, Hyper-V, VirtualBox e Parallels, di fatto tutti quelli principali. L’aspetto interessante è che per scaricarle non è richiesta alcun tipo di registrazione: basta collegarsi alla pagina, scegliere il download e decomprimere lo Zip.

Cosa troviamo?

Come abbiamo accennato, si tratta di macchine chiavi in mano per sviluppatori, quindi sono fortemente orientate a quel tipo di utenti. Questo non toglie che possiamo usarle per sperimentare tutto il potenziale di Windows 11, senza perdere la testa fra aggiornamenti da annullare, doppie partizioni, computer di riserva e così via. Che poi è il vantaggio principale della virtualizzazione di cui abbiamo parlato più volte su queste pagine. In ogni caso, come possiamo leggere dall’elenco ufficiale, le macchine sono corredate, oltre che di una versione di prova di Windows 11, di Windows 10 SDK nella versione 2004, di Visual Studio 2019, di Visual Studio Code, del sottosistema Windows per Linux e di un Terminale funzionante. Oltre a questo, tutte le macchine hanno la modalità sviluppatore abilitata. Tutto questo non ci impedisce di usarle come “normali” computer e, nei limiti della potenza e della capacità assegnate alla macchina virtuale, di provare a installare qualsiasi cosa.

Alcuni limiti, ma è giusto così

Troppo bello per essere vero? No, perché il sistema ha comunque diverse limitazioni pensate per permettere a tutti di fare prove e nello stesso tempo rendere la vita difficile ai “furbetti”. Quello più rilevante è che questo tipo di macchine virtuali durano il giusto. In genere il sistema si aggiorna in modo da offrire circa un mese di tempo per fare le valutazioni del caso. Inoltre, trattandosi di macchine virtuali, sono soggette a tutti i limiti della virtualizzazione, in particolare per quanto riguarda la grafica. Insomma, non pensiamo di usarle se vogliamo vedere come “gira” un videogioco di ultima generazione, per esempio. Lo stesso vale per le attività molto intense sul disco fisso, visto che comunque devono transitare dai layer di virtualizzazione che in ogni caso ne rallentano l’accesso. Sono perfette, tuttavia, per capire come ci troviamo con il nuovo sistema di controllo o con qualcuna delle nuove funzionalità.

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.