Un accordo rivoluzionario tra Oppo e Sony preannuncia la “prossima era della fotografia computazionale” grazie ai nuovi sensori CMOS stacked 2-Layer.

Il mondo tecnologico è stato recentemente scosso dall’annuncio di una collaborazione tra Oppo, il gigante della produzione di smartphone, e Lytia, la prestigiosa divisione di Sony specializzata in sensori di immagine. Questa partnership punta a portare nei prossimi top di gamma di Oppo la nuova generazione di sensori CMOS stacked, arricchiti dalla rivoluzionaria tecnologia 2-Layer.

L’obiettivo? Niente di meno che “inaugurare la prossima era della fotografia computazionale”. Una dichiarazione audace che ha sollevato una miriade di interrogativi: quali saranno le reali ripercussioni di questa tecnologia sul consumatore medio? E quando verrà svelato al mondo il primo dispositivo Oppo dotato di tale tecnologia?

La radice di questa innovazione affonda le sue origini nello Xperia 1 V, presentato da Sony all’inizio di maggio. Questo smartphone ha introdotto il sensore CMOS stacked ExmorT IMX 888, un gioiello tecnologico che ha cambiato il gioco nel campo dei sensori di immagine grazie alla sua distintiva tecnologia 2-Layer Transistor Pixel. Ma la ricerca e lo sviluppo da parte di Sony non si sono fermati, e l’azienda giapponese sta ora sviluppando ulteriori versioni, gli IMX903 e IMX907.

Il vero tocco di magia di questi sensori è la separazione tra i transistor e gli strati dei fotodiodi. Questa peculiare architettura permette la creazione di fotodiodi più grandi, capaci di assorbire una maggiore quantità di luce. Il risultato? Prestazioni ineguagliabili, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione.

E mentre Oppo si prepara ad adottare questa tecnologia, non è l’unico player nel mercato a riconoscerne il potenziale. vivo, brand fratello di Oppo all’interno del conglomerato BBK, ha anch’esso siglato un accordo con Lytia, con l’obiettivo di inserire questi sensori CMOS stacked nel prossimo flagship della serie vivo X100.

Le potenzialità sono enormi. Per gli appassionati e i professionisti della fotografia mobile, l’arrivo di questi sensori potrebbe rappresentare un cambio di paradigma. La promessa è quella di spingere le capacità fotografiche degli smartphone a nuovi livelli, aprendo la porta a innumerevoli opportunità creative.

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