Con l’annullamento dell’E3 2023 e l’incertezza sulla sua edizione del 2024, gli appassionati di videogiochi si chiedono quale sarà il futuro di uno degli eventi più attesi dell’anno.

La notizia ha colpito come un fulmine a ciel sereno: l’E3 2023 è stato ufficialmente cancellato. A rendere la situazione ancora più complessa, il ritiro di giganti del calibro di Nintendo, Microsoft, SEGA, Tencent e Ubisoft. La fiera, che per anni ha rappresentato un punto di riferimento per l’industria dei videogiochi a livello mondiale, sembra ora attraversare un periodo di crisi senza precedenti.

Quest’ultimo annuncio non ha fatto che aggravare una situazione già precaria per la Entertainment Software Association (ESA), l’organizzazione dietro l’E3. Con voci che circolano su una possibile cancellazione anche dell’edizione 2024, molti si chiedono se la fiera potrà mai tornare alla sua antica gloria. Tuttavia, l’ESA non ha perso le speranze e promette una “completa reinvenzione” per il 2025.

Ma che cosa sta realmente accadendo dietro le quinte? Uno dei segnali più evidenti del mutamento è l’interruzione della partnership tra ESA e ReedPop, che ha contribuito a plasmare l’identità dell’E3 per oltre un anno. “Apprezziamo la partnership di ReedPop negli ultimi 14 mesi e sosteniamo i loro continui sforzi per riunire l’industria e i fan”, ha affermato Stanley Pierre-Louis, presidente e CEO dell’ESA.

Le radici della crisi affondano più in profondità. Già nel 2018, l’ESA aveva dovuto affrontare la sorprendente dimissione del suo presidente, Mike Gallagher, un evento che aveva destabilizzato la sua struttura direttiva. Nel 2019, un altro duro colpo: Sony, una delle aziende leader nel settore dei videogiochi, ha deciso di ritirarsi dalla fiera.

Questo ritiro da parte del gigante giapponese potrebbe aver aperto una breccia, un segno di un cambiamento nell’industria che altri hanno seguito nel 2023. Con molteplici aziende di grande calibro che decidono di non partecipare, la redditività dell’evento è stata messa seriamente in discussione.

Questi sviluppi rappresentano una sfida per l’ESA. L’annullamento di una fiera così iconica come l’E3 non è solo una perdita finanziaria, ma anche un duro colpo al cuore della comunità dei giocatori. La fiera è stata, per anni, un palcoscenico dove sviluppatori e fan si incontravano, condividendo passioni e anticipazioni sul futuro del settore.

Per ora, gli occhi sono puntati sul 2025, anno in cui l’ESA spera di presentare un E3 completamente rinnovato. Ciò che è certo è che la fiera, in qualsiasi forma ritorni, avrà il compito di riconquistare la fiducia e l’entusiasmo della sua vasta comunità.

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Carolina Napolano
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