L’obiettivo a lungo termine, rivelato dal dirigente, è che gli schermi LEDoS abbiano 6.600 pixel per pollice (PPI). Ha inoltre dichiarato che lo schermo AR richiederà almeno 5000 ppi e che il pixel pitch, ovvero la distanza tra i pixel, dovrà essere pari o inferiore a 5 micrometri e i subpixel rossi, verdi e blu dovranno essere pari o inferiori a 3 micrometri.

Inoltre, stima che il chip LED debba essere di 10 micrometri o meno. In termini di confronto, le cuffie Odyssey VR originali avevano schermi da 615ppi e una densità di pixel di 1.233 ppi.

Secondo Kim, Samsung Display sta anche sviluppando pannelli OLED su silicio (OLEDoS). Per non rimanere indietro, Meta sta lavorando a prototipi di visori e sta cercando di aumentare la luminosità fino a 10.000 nit per aumentare la fedeltà delle scene all’aperto dopo il rendering.

Questo tipo di luminosità è da 5 a 10 volte superiore a quella dei migliori schermi per smartphone presenti sul mercato. Meta Quest Pro, ad esempio, utilizza LCD con dimmerazione locale (500 LED per ogni retroilluminazione), anche per ottenere una maggiore luminosità.

Il dirigente di Samsung ha sottolineato che la realtà virtuale e la realtà mista hanno esigenze specifiche. L’AR ha bisogno di una maggiore luminosità rispetto alla VR perché l’idea è quella di una maggiore interazione con il mondo reale, richiedendo anche una maggiore leggerezza e un pannello più piccolo. Nel caso degli OLED, i livelli di luminanza sono convenzionalmente inferiori rispetto ai LED, che utilizzano materiali inorganici e non necessitano di incapsulamento.

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