Le restrizioni imposte sui benchmark dei nuovi smartphone top di gamma Pixel 8 e Pixel 8 Pro sollevano interrogativi sulla trasparenza di Google.

Google ha confermato di aver bloccato i recensori dei Pixel 8 e Pixel 8 Pro dal download e dall’installazione di benchmark come Geekbench 6 durante l’embargo delle recensioni. Se da una parte può sembrare un modo per mantenere segrete le prestazioni, dall’altra si pone la domanda: cosa sta cercando di nascondere l’azienda?

La scorsa settimana, il fatto che alcuni recensori non potessero installare applicazioni di benchmark attraverso il Google Play Store ha sollevato molti sospetti. L’ipotesi iniziale suggeriva un possibile “disallineamento delle API” o problemi di compatibilità, ma il mistero è stato risolto quando Google ha rivelato che il blocco era intenzionale.

Google ha motivato la sua decisione affermando che voleva impedire la “fuga” di punteggi dei benchmark e specifiche dei dispositivi. Tuttavia, sembra paradossale, dato che nel corso degli ultimi mesi, dettagli sulla serie Pixel 8 sono emersi ripetutamente. Eppure, mentre immagini e specifiche trapelavano, Google ha voluto mantenere segrete le prestazioni, limitando la possibilità dei recensori di testare le capacità dei dispositivi.

Gli analisti suggeriscono che la mossa potrebbe riflettere l’insicurezza di Google riguardo alle prestazioni del suo chipset Tensor G3. I risultati dei benchmark per il chip, infatti, non sono particolarmente lusinghieri, soprattutto se confrontati con concorrenti come l’iPhone 15 Pro o il Galaxy S23 Ultra.

La controparte di Google su questa questione sottolinea che il Tensor non è orientato principalmente alle prestazioni, ma piuttosto all’intelligenza artificiale. Ma, come sottolineato da molti esperti, la performance dell’IA dipende anche dalle prestazioni generali del chip.

Una rivelazione di Mrwhosetheboss ha suggerito che molte delle funzioni avanzate di IA dei Pixel 8 e 8 Pro sono in realtà gestite nel cloud dai data center di Google, piuttosto che localmente dal dispositivo. Questo potrebbe suggerire che le prestazioni del Tensor G3 non sono all’altezza delle aspettative.

Il comportamento di Google solleva interrogativi sulla sua trasparenza. La scelta di bloccare le app di benchmark, unita a una mancanza di chiarezza su dove avviene l’elaborazione dell’IA, rende difficile per i recensori e i consumatori formarsi un’opinione informata sui nuovi dispositivi Pixel 8 e Pixel 8 Pro.

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