Le nuove dichiarazioni di Google sulle capacità di intelligenza artificiale del Tensor G3 nel Pixel 8 Pro vengono messe alla prova dal famoso YouTuber Mrwhosetheboss .

È innegabile che la serie Google Pixel sia stata una delle principali protagoniste nel panorama degli smartphone negli ultimi anni. Tuttavia, il recente Google Pixel 8 Pro ha dimostrato che non tutto ciò che luccica è oro.

Lo scorso anno, il Pixel 7 Pro aveva conquistato non pochi estimatori, tra cui Arun Maini, influente YouTuber noto come Mrwhosetheboss, che aveva addirittura assegnato al dispositivo il titolo di “Miglior smartphone del 2022”. Eppure, le recensioni iniziali del Pixel 8 Pro sembrano meno lusinghiere.

Maini ha effettivamente lodato diversi aspetti del Pixel 8 Pro nel suo recente video: dall’elegante design alla finitura in vetro satinato, passando per il software all’avanguardia e le potenti capacità fotografiche, comprese funzioni IA come Best Photo, Magic Editor e Audio Magic Eraser. Tuttavia, sono emerse anche critiche, in particolare riguardo alla gestione dello zoom del Pixel 8 Pro e alla stabilizzazione video, ritenuta troppo artificiale.

La critica più significativa, tuttavia, riguarda il processore Tensor G3. Secondo Maini, alcune delle nuove funzioni di intelligenza artificiale necessitano di una connessione internet costante per svolgere le loro operazioni. Questo perché le capacità del chip Tensor G3 non sono all’altezza del compito, costringendo così il dispositivo a fare affidamento sui server di Google. In parole povere, nonostante Google promuova il Tensor G3 come un chip “AI-first”, nella pratica non sembra essere all’altezza delle aspettative.

Queste affermazioni contrastano nettamente con la narrativa ufficiale di Google. Monika Gupta, VP of Product Management, aveva precedentemente elogiato il Tensor G3 per le sue capacità di elaborazione avanzate, sottolineando il suo ruolo nell’apportare i benefici dell’IA nella vita quotidiana delle persone.

Tuttavia, vi è una discrepanza evidente tra la versione di Google e le affermazioni di Arm, la società dietro la CPU e la GPU integrate nel Tensor G3. Arm enfatizza il ruolo centrale delle sue CPU e GPU nell’elaborazione delle attività di IA, contraddicendo l’assertività di Google che suggerisce che la maggior parte di questi compiti sia gestita dalla TPU (Tensor Processing Unit) del chip.

Ulteriore ombra sul lancio del Pixel 8 Pro è stata gettata dalla decisione di Google di bloccare l’installazione di popolari applicazioni di benchmark dal Play Store durante il periodo di embargo sulle recensioni. Solo dopo le segnalazioni apparse sul web, Google ha revocato tale restrizione. E, una volta condotti i test, le prestazioni del Tensor G3 si sono rivelate paragonabili a quelle del chip di fascia media Qualcomm Snapdragon 7+ Gen 2, piuttosto che al più potente Snapdragon 8 Gen 2.

Articolo precedenteGalaxy S23 FE: teardown svela i segreti di Exynos 2200
Articolo successivoGoogle Pixel 8 Pro: selfie al secondo posto su DxOMark
Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.