Quando il PC o lo smartphone si rompe, la prima cosa che facciamo è portarlo in assistenza. Tuttavia, anche questa semplice azione comporta un rischio per i dati personali. Un nuovo studio ha rivelato la risposta alla domanda: “È pericoloso portare il computer in assistenza?”. È emerso che le violazioni della privacy si sono verificate almeno nel 50% dei casi e non a caso, i clienti di sesso femminile sono più a rischio.

I ricercatori dell’Università di Guelph, in Ontario (Canada), hanno recuperato i registri dei computer portatili riparati durante la notte da 12 negozi commerciali. Dai registri è emerso che i tecnici di sei negozi avevano avuto accesso a dati personali e che due di questi negozi avevano anche copiato i dati su un dispositivo personale. Purtroppo, i PC delle donne sono diventati l’obiettivo principale dei “cosiddetti riparatori”.

Lo snooping tendeva a cercare dati più sensibili, come file multimediali sessualmente rivelatori e informazioni finanziarie. Purtroppo, anche foto e video ordinari sono diventati bersaglio dei criminali. “Siamo rimasti sbalorditi dai risultati”, ha dichiarato in un’intervista Hassan Khan, uno dei ricercatori. Particolarmente preoccupante, ha detto, è stata la copia dei dati, avvenuta durante le riparazioni. “Pensavamo che al massimo avrebbero guardato [i dati]”.

I laptop erano macchine Windows 10 con immagini fresche e tutti erano privi di malware e altri difetti e in perfette condizioni di funzionamento, tranne il driver audio che era stato disabilitato di proposito. Metà dei laptop sono stati configurati in modo da apparire come appartenenti a un uomo e l’altra metà a una donna. Complessivamente, i risultati dello studio sono stati:

  • Le politiche sulla privacy e la pratica di comunicare i protocolli e i controlli per proteggere i dati dei clienti non esistono tra i fornitori di servizi di tutte le dimensioni.
  • I fornitori di servizi in gran parte (10/11) richiedono “tutto l’accesso” al dispositivo, anche quando non è necessario.
  • I tecnici spesso curiosano sui dati dei clienti (6/16) e talvolta li copiano su dispositivi esterni (2/16).
  • I tecnici che violano la privacy spesso lo fanno con attenzione per non generare prove (1/6) o per rimuovere tali prove (3/6).
  • Una percentuale significativa di dispositivi rotti (26/79, 33%) non viene riparata a causa di problemi di privacy. Per i dispositivi che vengono riparati, i proprietari sono preoccupati per le minacce alla loro privacy, ma non utilizzano i controlli adeguati per proteggere i loro dati.

Anche se è difficile evitare questo problema, ci sono dei metodi che si possono applicare. Prima di tutto, cercate di ottenere servizi affidabili e ufficiali: questo non eliminerà completamente il rischio, ma lo ridurrà in modo significativo. In secondo luogo, e soprattutto, è necessario proteggere il computer e i file con una password. Secondo alcune ricerche, molte aziende chiedono ai propri clienti le password. Tuttavia, se si tratta di informazioni sensibili, è meglio non condividerle.

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