L’Unione Europea ha appena imposto la più grande multa della sua storia per mancata conformità al GPDR. Meta è stata condannata a pagare la cifra record di 1,2 miliardi di euro dopo essersi rifiutata di interrompere il trasferimento dei dati dei suoi utenti negli Stati Uniti. L’azienda ha così superato Amazon e la sua multa di 746 milioni di euro.

Si tratta della più grande multa che l’Unione Europea abbia imposto a un’azienda da quando è stato introdotto il GPDR. Nel 2020, il Vecchio Continente ha annunciato la cancellazione del Privacy Shield, l’accordo con gli Stati Uniti che permetteva alle aziende americane di raccogliere i dati degli utenti europei. Meta è stata quindi obbligata a interrompere tutti i trasferimenti di dati entro un anno.

Un ultimatum ovviamente non rispettato, che ora costerà caro al gruppo di Mark Zuckerberg. Lunedì 22 maggio, l’autorità di regolamentazione irlandese ha annunciato di aver imposto alla società una multa record di 1,2 miliardi di euro. Si tratta di una multa ben superiore a quella di 746 milioni di euro inflitta ad Amazon, il precedente detentore del titolo. Ironia della sorte, Meta occupa anche il resto della top five, come mostra questo grafico di Politico.

Meta incassa la più grande multa nella storia del GDPR

Meta ha ora cinque mesi di tempo per interrompere tutti i trasferimenti di dati verso gli Stati Uniti e altri sei mesi per interrompere “l’uso illegale, compresa la conservazione” dei dati. Questo ci avvicina sempre di più alla definitiva scomparsa di Facebook, Instagram e WhatsApp dal Vecchio Continente. Meta, infatti, ha già dichiarato che potrebbe essere costretta a lasciare l’Europa in mancanza di un’alternativa concreta al Pivacy Shield.

“Questa decisione è sbagliata, ingiustificata e costituisce un pericoloso precedente per le innumerevoli altre aziende che trasferiscono dati tra l’UE e gli Stati Uniti”, hanno dichiarato Nick Clegg, presidente del business globale di Meta, e Jennifer Newstead, direttore legale. L’imprenditore Max Schrems avverte che “se le leggi sulla sorveglianza degli Stati Uniti non verranno modificate, Meta dovrà ristrutturare radicalmente i propri sistemi”.

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