L’Unione Astronomica Internazionale è preoccupata per il crescente numero di satelliti a bassa orbita nei cieli che ostacolano il lavoro degli astronomi.

Gli astronomi temono che presto il loro lavoro possa diventare più complicato a causa del crescente numero di satelliti a bassa orbita nei nostri cieli. Il problema è così grave che l’Unione Astronomica Internazionale ha creato un Centro per la protezione dei cieli bui e silenziosi dalle interferenze delle costellazioni satellitari. È stato il lancio di BlueWalker 3, il satellite commerciale più grande e luminoso mai messo in orbita, a spingere gli scienziati a chiamare in causa le autorità. Secondo le misurazioni degli astronomi, questo veicolo spaziale, che distribuisce antenne spaziali su 64 metri quadrati, è l’oggetto celeste più luminoso mai osservato. Lascia scie nel cielo che creano un forte inquinamento luminoso e rendono impossibile l’osservazione accurata del cielo.

AST SpaceMobile, progettista e produttore del BlueWalker 3, intende lanciare 243 satelliti di questo tipo su 16 piani orbitali a un’altitudine media di 730 chilometri, pertanto la situazione potrebbe presto peggiorare. L’intenzione dell’azienda è quella di offrire una rete cellulare basata su queste antenne spaziali che consentiranno agli smartphone esistenti di connettersi ai satelliti senza bisogno di apparecchiature speciali. Questo è più o meno il tipo di servizio che Huawei offre già con il Mate 50 e l’iPhone 14.

Oltre a eclissare tutte le stelle, tranne quelle più luminose, il BlueWalker 3 utilizza frequenze radio terrestri, il che impedisce ai radioastronomi di lavorare. Il progetto AST SpaceMobile rappresenta anche un pericolo per le costellazioni esistenti. Il rischio di collisione non è apparentemente trascurabile.

L’IAU è una ONG internazionale ed ha poco potere di fronte alle grandi aziende aerospaziali americane e cerca per questo di collaborare e di trovare un punto d’intesa facendo luce sugli effetti collaterali che le nuove apparecchiature possono avere sull’astronomia. 

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Carolina Napolano
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