Accordo di licenza prolungato oltre il 2040 e investimento nella recente IPO di ARM, Apple si assicura una posizione di leadership nel mercato dei chip.

La notizia che Apple stesse partecipando come investitrice nell’IPO di ARM non era certamente una sorpresa per coloro che seguono l’industria tecnologica, ma i dettagli recentemente rivelati sul rinnovo del loro accordo di licenza per i chipset sono un segno della duratura alleanza tra le due giganti. Con una valutazione dell’IPO che oscilla tra i 50 e i 55 miliardi di dollari, ARM continua ad affermarsi come la principale forza motrice della progettazione dei chip, e l’investimento di Apple è un segnale evidente della direzione in cui il gigante californiano intende muoversi.

Il documento dell’IPO chiarisce che ARM emetterà 95,5 milioni di azioni ordinarie sul mercato americano, con un intervallo di prezzo che si attesta tra 47 e 51 dollari per azione. Apple non è l’unico gigante tecnologico ad investire pesantemente; giganti come Samsung, AMD, Google e NVIDIA, tra gli altri, investiranno complessivamente una somma che si aggira attorno ai 735 milioni di dollari.

Ma il vero fulcro della questione è il rinnovato accordo di licenza tra Apple e ARM, che garantirà a Apple l’accesso all’architettura ARM per lo sviluppo di chipset per iPhone e Mac almeno fino al 2040. Questo accordo pone le basi per un futuro in cui i dispositivi Apple potrebbero diventare ancora più potenti ed efficienti dal punto di vista energetico.

Le parole di ARM sottolineano l’importanza del legame tra le due aziende, citando la “collaborazione di lunga data” e assicurando che Apple continuerà ad avere accesso all’architettura avanzata di ARM per gli anni a venire. Questa collaborazione risale agli albori di ARM, quando Apple fu tra le fondatrici dell’azienda nel 1990.

Sebbene il “Newton” del 1993, uno dei primi dispositivi Apple basati su un chip ARM, non sia riuscito a conquistare il mercato, ha segnato l’inizio di un’era in cui l’architettura ARM è diventata sinonimo di efficienza energetica, alimentando la stragrande maggioranza degli smartphone e dei dispositivi mobile moderni.

Un elemento interessante da notare è che, nonostante l’importanza storica della partnership tra le due aziende, il documento dell’IPO non sottolinea alcun “trattamento preferenziale” riservato ad Apple. Tuttavia, è lecito immaginare che la relazione consolidata tra Apple e ARM possa comportare alcuni vantaggi reciproci, data la loro storia comune.

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