Sergey Brin, il co-fondatore di Google, incrementa la sua presenza in ufficio e guida le iniziative di IA dell’azienda per contrapporsi alla popolarità di ChatGPT con Google Bard.

Sebbene Sergey Brin e Larry Page, i fondatori di Google, abbiano da tempo adottato un approccio non vincolante verso la loro compagnia, mantenendo comunque il pieno controllo attraverso il loro potere di voto, le cose stanno cambiando. Contrariamente alla linea seguita da Page, Brin sta ritornando in azienda, prendendo parte attiva nel recente progresso di Google nel campo dell’intelligenza artificiale, soprattutto nel confronto con il potente ChatGPT attraverso Google Bard.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, citando fonti interne all’azienda, Brin si sta recando negli uffici di Google con maggiore frequenza, circa tre o quattro giorni alla settimana, soprattutto da quando l’attenzione mediatica si è concentrata su ChatGPT, dallo scorso anno. La sua attenzione è rivolta principalmente al team IA che sta sviluppando Gemini, il futuro modello IA destinato a superare i competenti sul mercato, come ChatGPT.

Brin sta adoperando la sua posizione soprattutto per supportare il processo di assunzione, selezionando personalmente alcune figure chiave. Questo, a seguito della perdita di numerosi ricercatori significativi per l’azienda. Sundar Pichai, CEO di Google e Alphabet, sembra non essere preoccupato da questo ritorno attivo di Brin, ma al contrario, lo accoglie ed incoraggia con entusiasmo.

Nonostante Brin abbia messo da parte l’IA per anni, come sostengono alcuni dipendenti che hanno parlato con il WSJ, sembra che abbia dovuto rimettersi in pari con gli ultimi sviluppi nel campo. Addirittura, in un’occasione, ha ammesso pubblicamente di aver trascurato il lavoro pionieristico della divisione Brain di Google, che ha guidato molti degli sviluppi che stiamo vedendo nell’IA odierna.

Dopo il clamoroso successo di ChatGPT, Google si è ritrovata a cercare una risposta adeguata a questo popolare chatbot con un modello linguistico di grandi dimensioni. Durante un evento di lancio, l’azienda ha presentato Google Bard, il proprio candidato per contrastare il prodotto di OpenAI. Inizialmente, Google Bard è stato percepito come meno sofisticato e più incline agli errori, oltre a mancare di alcune funzionalità chiave, come la codifica. Tuttavia, nei mesi successivi, Bard ha recuperato terreno e ora si colloca al livello di ChatGPT e Bing Chat. Google può contare sulla sua vasta gamma di prodotti, con l’integrazione di Google Lens che rappresenta una delle più recenti novità per Bard.

Il ritorno di Brin suggerisce un rinnovato impegno da parte di Google nel campo dell’intelligenza artificiale. Questo potrebbe indicare una competizione sempre più accesa con le imprese rivali, mentre l’azienda cerca di mantenere la sua posizione di leader nel settore tecnologico globale.

Articolo precedenteGalaxy S24 manterrà il sensore frontale della serie Galaxy S23
Articolo successivoiOS 17: come chiedere e condividere la posizione con iMessagge