Dal 3 giugno il browser Google Chrome viene bloccato da Microsoft Family Safety su Windows 11. Il bug persiste e gli utenti cercano soluzioni alternative.
La storia si ripete: Microsoft crea ostacoli per l’utilizzo di Chrome su Windows. La funzione Family Safety di Windows impedisce agli utenti di avviare Google Chrome dall’inizio del mese di giugno. Il problema del parental control sembra interessare in modo specifico il browser Google, senza coinvolgere altre applicazioni o browser alternativi presenti nel sistema operativo.
Le prime testimonianze del malfunzionamento sono apparse sulla piattaforma Reddit il 3 giugno, come riportato da The Verge. Un utente ha descritto il problema su Windows 11, specificando come Google Chrome mostrasse un rapido lampeggiamento per poi chiudersi immediatamente, senza visualizzare alcun messaggio di errore. L’ipotesi corretta sulla causa è giunta da un altro partecipante alla discussione, il quale ha collegato l’anomalia al Controllo genitori di Microsoft dopo aver notato che numerosi studenti si erano presentati al supporto tecnico della sua struttura lamentando l’impossibilità di aprire il browser.
Google ha successivamente confermato l’origine del problema attraverso una dichiarazione ufficiale pubblicata sul suo forum della community. Un portavoce ha reso noto che il team di sviluppo ha investigato le segnalazioni e ha individuato la radice del comportamento anomalo. La causa confermata è che, per alcuni utenti, Chrome smette di funzionare quando Microsoft Family Safety risulta abilitato. Nonostante la conferma, Microsoft non ha rilasciato una soluzione per il bug neanche dopo 17 giorni dalla sua scoperta.
Microsoft Family Safety è uno strumento di parental contro opzionale che famiglie e istituti scolastici possono adoperare per gestire il tempo di utilizzo dei dispositivi da parte dei minori, applicare filtri alla navigazione web e monitorare le attività online. In attesa di un intervento risolutivo da parte dell’azienda di Redmond, esistono due soluzioni temporanee. La prima soluzione consiste nella disattivazione dell’impostazione “Filtra siti web inappropriati” all’interno di Family Safety, una scelta che però elimina una barriera di sicurezza fondamentale. Una soluzione più diretta prevede di accedere alla cartella di installazione di Chrome e rinominare il file eseguibile chrome.exe in un nome differente, come chrome1.exe.
Questo specifico bug potrebbe evocare una sensazione di déjà vu negli utenti che installano Chrome su Windows. Microsoft possiede una lunga cronologia di azioni volte a scoraggiare l’uso di prodotti non predefiniti. Tali tattiche includono la visualizzazione di fastidiosi avvisi, la comparsa di annunci pop-up che promuovono Bing e messaggi che esortano a continuare l’utilizzo di Edge. Gli utenti europei, tuttavia, osserveranno una mitigazione di queste strategie, poiché Microsoft sta adattando le sue politiche per conformarsi alle normative UE.