I videogame del passato, quelli di prima generazione, attirano sempre più l’attenzione dei giocatori tanto da rappresentare un vero e proprio trend.

I walkman, i 33 giri in vinile, le audiocassette e, chiaramente, anche i vecchi videogiochi per console e cabinati. Per quanto possa sembrare paradossale, più il progresso tecnologico ci costringe a fare un balzo in avanti, più sentiamo il desiderio di rispolverare gli oggetti che hanno fatto parte del nostro passato. Ma si tratta di una tendenza legata esclusivamente alla nostalgia? Oppure i videogiochi del passato erano realmente in grado di offrirci qualcosa che i nuovi titoli iper-realistici non riescono a dare?

Alla riscoperta del passato

Se il settore videoludico, al giorno d’oggi, è in grado di sfornare giochi dalla grafica spettacolare, fruibili in modalità multiplayer o attraverso visori che trasportano il giocatore direttamente all’interno delle texture di gioco, sono sempre di più i giocatori che scelgono di riscoprire i titoli del passato, servendosi di emulatori online o di vecchie console e game boy rinvenuti in soffitte e cantine.

Tale tendenza è stata così evidente che, fin da subito, è stata giustamente intercettata da piattaforme di giochi online come https://casino.netbet.it/ o dalla celebre casa di sviluppo Nintendo. Quest’ultima, infatti, ha di recente proposto al proprio pubblico la “Nintendo Switch”, un supporto (in due varianti, fisso o mobile) che permette di giocare tanto ai moderni videogiochi disponibili in commercio, quanto agli irresistibili titoli del passato come: Spyro, Metal Slug, Crash Bandicoot e classici vintage come Pac-Man.

La Playstation 1 in versione mini-size

Dopo ben 25 anni dall’uscita della rivoluzionaria console, Sony ha preso la palla al balzo per immettere sul mercato una nuova Playstation 1, chiamata per l’occasione “PS Classic”. Un remake del vecchio classico, insomma, che presenta un’ uscita HDMI per essere adattata alle moderne televisioni. La console è stata accolta con grande entusiasmo dal pubblico di videogiocatori, fatta eccezione per il prezzo spropositato (di circa 100€) che ha suscitato non poche polemiche.

Il supporto è stato quindi venduto al pubblico come un oggetto-tributo, e insieme alla mini console, la Sony ha pensato bene di sottoporre a re-master e riproporre alcuni vecchi classici come: Tekken 3, Final Fantasy VII e Jumping Flash. Ci si chiede, quindi, perché mai il pubblico nutre un così grande desiderio di un ritorno al passato?

Il fascino del gaming old-school

Impossibile negare il fascino irresistibile dei videogame di primissima generazione, che per quanto imperfetti e legati a tecnologie ancora eccessivamente grezze, erano in grado di stimolare la nostra fantasia e regalarci momenti di vero divertimento. Questo, il primo motivo alla base di questo apparentemente inspiegabile desiderio di un ritorno al passato.

Da un altro punto di vista, certamente, gioca un ruolo fondamentale il fattore nostalgia. Quello , cioè, del “si stava meglio quando si stava peggio”. Abbiamo trascorso la nostra infanzia con quei titoli e quelle specifiche console, e proprio quei titoli e quelle console sono custodi di ricordi, momenti di noia e di allegria che ormai appartengono al passato. Allo stesso modo, potremmo dire, che anche quei videogiochi appartengono ad un passato che ormai non è più replicabile.

Il passato che torna indietro

Eppure, come abbiamo visto, il passato alle volte torna indietro e continua a regalarci le stesse intense emozioni che ci hanno accompagnato durante la nostra infanzia e adolescenza. Chissà che non avremo, un domani, nostalgia anche dei visori e dei computer portatili?

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Carolina Napolano
La tecnologia, roba da donne: ecco la blogger per promuovere il lato rosa della tecnologia.