Un’analisi dei recenti licenziamenti previsti dalla CD Projekt, la compagnia dietro Cyberpunk 2077 e The Witcher, nonostante la sua recente ascesa a un valore di mercato di 3,5 miliardi di dollari

È da poco che CD Projekt è entrata nel firmamento delle più importanti case di sviluppo di videogiochi, superando persino Ubisoft in termini di valore di mercato, e raggiungendo la considerevole cifra di 3,5 miliardi di dollari. Un risultato notevole, conseguito nonostante le avversità affrontate nel lancio problematico di Cyberpunk 2077 e i conseguenti sforzi per rimettersi in carreggiata. Ma anche nel bel mezzo di questo successo, l’azienda prevede una riduzione di personale che coinvolgerà quasi 100 dipendenti, anche se alcuni di questi licenziamenti non avverranno prima del 2024.

Adam Kicinski, CEO di CD Projekt, ha spiegato che la decisione non è dovuta a problemi economici, bensì a una sovrabbondanza di personale che ha terminato il proprio compito e che al momento non ha opportunità di futuro all’interno della società. Questo suggerisce la possibilità che alcuni dei licenziamenti possano essere correlati allo sviluppo dell’espansione di Cyberpunk 2077, “Phantom Liberty”, in programma per il 26 settembre.

I licenziamenti previsti, che corrispondono a una diminuzione del 9% della forza lavoro di CD Projekt, riguarderanno in gran parte il dipartimento CD Projekt RED, responsabile diretto dello sviluppo dei giochi. Questo provvedimento si somma ai 29 licenziamenti effettuati a maggio, legati al team di The Molasses Flood, per il reboot dello spin-off multiplayer di The Witcher, e ai licenziamenti di giugno a seguito della decisione di ridimensionare il team di Gwent, il gioco di carte basato sull’universo di The Witcher.

Kicinski ha inoltre affermato che la riorganizzazione dello studio è parte di una trasformazione più ampia, orientata alla produzione di giochi di alta qualità, senza ritardi e senza la necessità di ricorrere al cosiddetto “crunch time” – una pratica che sottopone gli sviluppatori a turni di lavoro estenuanti, resa necessaria per evitare ulteriori ritardi di Cyberpunk 2077.

Nonostante la riduzione del personale, CD Projekt può ancora contare su un organico di circa 900 persone, molte delle quali impegnate in progetti di grande rilievo. Questi includono una nuova proprietà intellettuale, il seguito di Cyberpunk 2077 e il primo capitolo di una nuova trilogia ambientata nell’universo di The Witcher. Pertanto, la decisione di ridimensionare lo staff sembra essere motivata da un riorientamento strategico piuttosto che da problemi economici.

Questo movimento di ristrutturazione mostra un ambizioso piano di CD Projekt di continuare a produrre giochi di alta qualità, pur mantenendo l’equilibrio tra i propri obiettivi economici e la salvaguardia del benessere dei propri dipendenti. Sarà interessante osservare come queste decisioni influenzeranno i progetti futuri dell’azienda e la sua posizione nel panorama globale dei videogiochi.

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