Amazon, Google, Meta o persino Apple. Tutti i membri della GAFAM sono accusati di aver abusato della loro posizione dominante per ottenere un vantaggio sui loro concorrenti. La Commissione europea intende porre fine a questi abusi.

La Commissione Europea ritiene che l’utilizzo da parte di Amazon di dati commerciali non pubblici degli esercenti sul suo Market Place per calibrare le sue offerte di vendita al dettaglio distorca e impedisca una concorrenza effettiva sulla sua piattaforma. Il gigante della vendita al dettaglio online ha offerto un accordo alla Commissione per evitare una multa che avrebbe potuto ammontare a miliardi di euro. L’accordo porrà fine all’azione legale dell’UE.

Le modifiche proposte riguardano i criteri di selezione della Buy Box, il famoso pulsante giallo “Aggiungi al carrello” che garantisce grande visibilità e quindi grandi vendite ai venditori scelti. L’algoritmo di selezione degli eletti rimane sconosciuto, ma gli esperti sospettano che Amazon favorisca i propri prodotti e i “puledri”, il che rappresenta un vero e proprio ostacolo alla libera concorrenza.

Amazon si accorda con l’UE per modificare le sue pratiche commerciali

Secondo i termini dell’accordo quinquennale, Amazon non utilizzerà più dati non pubblici di venditori terzi per determinare le proprie offerte. Infatti, poiché il sito di e-commerce produce i propri prodotti con il marchio Amazon Basics, è in diretta concorrenza con molti dei prodotti venduti dai negozi indipendenti. Sapendo questo, come possiamo garantire che la concorrenza sia equilibrata e che l’azienda non utilizzi le informazioni a sua disposizione per avere la meglio con offerte più allettanti?

Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, ha commentato l’accordo: “Questa decisione stabilisce nuove regole per la gestione delle attività di Amazon in Europa. L’azienda non potrà più abusare del suo doppio ruolo e dovrà modificare molte delle sue pratiche commerciali. Ciò andrà a vantaggio degli operatori, dei rivenditori indipendenti e dei consumatori”. Da parte sua, Amazon afferma: “Ci stiamo impegnando in modo costruttivo per garantire che possiamo continuare a servire i nostri clienti in Europa e sostenere le 225.000 PMI europee che passano attraverso i nostri negozi […] L’azienda è lieta di aver alleviato una delle preoccupazioni della Commissione Europea”.

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