Oggi parliamo di una raccolta di giochi, per Nintendo Switch, che sarà disponibile in modalità fisica e digitale solo fino al 31/03/2021, alla quale sono molto affezionato in quanto a uno dei tre titoli passai ore e ore da adolescente per cercare di completarlo: Super Mario Sunshine.
Ogni gioco quando era uscito ha segnato un passaggio epocale per la storia del gameplay del nostro idraulico preferito, quali il 3d, l’utilizzo di 2 stick analogici o del nunchuk.
Innanzitutto parliamo dei 3 titoli compresi nella cartuccia: Super Mario 64, Super Mario Sunshine e Super Mario Galaxy e le tre colonne sonore riproducibile a schermo spento; chiariamo subito una cosa, non si tratta di una remastered ma bensì di 3 emulazioni su Nintendo Switch con alcuni miglioramenti e modifiche che affronteremo nel dettaglio per ogni gioco e qui abbiamo una prima nota dolente, si poteva fare di più.
Super Mario 64
Dei 3 è il gioco che accusa di più il passare del tempo, in quando la grafica risulta spigolosa e poca accattivante se non si è un appassionato di retrogaming come il sottoscritto; troviamo una risoluzione di 960×720, sia su televisore che in modalità portatile, ma nessun adattamento al 16:9.
La qualità del gioco e la storia invece non sembrano risentire del passare del tempo, anche se un miglioramento per la gestione della telecamera poteva essere fatto in quanto risulta un po’ spigolosa e lenta nel seguire l’azione.
Un classico intramontabile che ha ancora da insegnare a molti giochi.
Super Mario Sunshine
Come detto all’inizio qui c’è un pezzo di vita della mia gioventù.
L’avventura inizia con un video spensierato delle vacanze per Mario e Co. Presso l’isola Delfina, appena arrivati ci troveremo a fronteggiare un “temibile” Mario Ombra che imbratta l’isola e che ha rubato i soli custodi.
A salvare la prinxipessa Peach e recuperare i soli custodi non saremo soli, avremo un fido Splac 3000, un grazioso spruzzino multi uso delle Strambic Industries (Vi suonano famigliari), che grazie al suo getto d’acqua e ad alcuni gadget ci aiuterà nella “sporca” impresa.
L’adattamento dei comandi non presenta troppi problemi alla giocabilità, nessun livello viene reso più complicato o infattibile: in origine infatti il joypad del Nintendo GameCube presentava i 2 grilletti L e R analogici con uno scatto finale che indicava la piena potenza del getto, sui joycon o propad della Switch questo non è possibile, ma il “problema” è stato risolto facendo fare 2 compiti diversi ai tasti R e ZR, che permettono di spruzzare acqua in movimento e da fermo.
La risoluzione è di 1920×1080 sul televisore, a 1280×1720 in modalità portatile, con l’aggiunta – assai gradita dei 16:9 (assenti nell’originale, chiaramente).
Livelli brevi e lineari, in cui si alternano livelli fin troppo facili ad altri da perderci le giornate in questi gioco atipoco che potreste amare o odiare.
Super Mario Galaxy
Super Mario Galaxy è il capolavoro di Yoshiaki Koizumi, straordinario allora come adesso è quello che più differisce dai precedenti titoli, forse perché presentata sulla consoleè più innovativa come gameplay della scorse generazioni, la Nintendo Wii.
La storia gioiosa, ma mai banale e a tratti malinconica, grazie al personaggio di Rosalinda e alla sua storia nella storia, dovremmo salvare la principessa Peach in modi spaziali dalla gravità invertita, su pianeti dall’aspetto famigliare ma che sapranno regalarci nuove emozioni e che non saranno mai banali e più degli altri due titoli da, oltre alla risoluzione del livello, ha un ruolo predominante l’esplorazione.
Le modalità per affrontare l’avventura sono 3. la più fedele consiste nell’utilizzare i Joy-Con slegati ricreando i comandi originali della Wii e che consigliamo per godere a pieno del gioco. Il secondo modo (in portabilità) sfrutta il touch screen, ma che non ci convince fino in fondo e che rende più complicata l’avventura in alcuni livelli. Il terzo si affida il Pro Controller, ma che rende l’avventura impossibile.
Anche qui la risoluzione è di 1920×1080 sul televisore, a 1280×1720 in modalità portatile, il tutto però a 60fps.
Che dire in poche parole il titolo migliore della collezione è che da solo varrebbe la pena dell’acquisto di questa raccolta.
Conclusioni
Se dovessimo valutare il lavoro svolto da Nintendo per adattare i giochi alle potenzialità della Switch possiamo dire che il compito è stato svolto ma non nel modo migliore, ma la qualità dei giochi è così elevata che possiamo permetterci di gustarci con quell’aria un po’ vintage da passare in compagnia di Mario e amici.