Sottolineate le discrepanze nelle prestazioni e le preoccupazioni sul surriscaldamento nei due ultimi smartphone di punta Pixel 8 e Pixel 8 Pro di Google.

L’ultimo chipset di Google, il Tensor G3, sta suscitando molte perplessità tra gli appassionati di tecnologia e gli analisti. Utilizzato nei nuovi Pixel 8 e Pixel 8 Pro, le recenti prove di benchmark hanno evidenziato non solo prestazioni diverse nei due modelli di punta, ma anche gravi problemi legati alla gestione delle temperature.

Secondo i test effettuati dal canale YouTube PBKreviews, il chipset sembra non beneficiare pienamente del recente processo produttivo a 4 nm di Samsung. In effetti, nonostante le attese, il surriscaldamento rimane un grave problema.

Nei test di Geekbench 6, sorprendentemente, il Pixel 8 ha mostrato prestazioni leggermente inferiori rispetto al Pixel 8 Pro, con una differenza dell’11% nel test single-core e quasi il 7% in quello multi-core. Ciò è alquanto inspiegabile, considerando che entrambi i dispositivi sono alimentati dallo stesso Tensor G3. L’ipotesi prevalente è che il modello più piccolo, il Pixel 8, possa avere un sistema di raffreddamento non ottimale, determinando così una riduzione delle prestazioni a causa di un throttle del SoC.

Ancora più preoccupanti sono i risultati dello stress test 3DMark Wild Life. Durante la prova, le prestazioni di entrambi i dispositivi hanno mostrato un declino costante. Sebbene il Pixel 8 Pro abbia ottenuto un punteggio leggermente migliore rispetto al modello più piccolo, entrambi i dispositivi hanno mostrato una chiara instabilità e problemi nella gestione del calore.

In termini di temperatura, sia il Pixel 8 che il Pixel 8 Pro hanno raggiunto livelli considerevolmente alti, con picchi di 45 gradi Celsius per il primo e 46 gradi per il secondo. Sebbene questi dati evidenzino che il Tensor G3 può competere con i principali chipset sul mercato, rimane da vedere come questi dispositivi si comporteranno in un uso quotidiano e reale.

Va notato che i benchmark rappresentano soltanto una faccia della medaglia. La realtà potrebbe essere diversa, con Google che potrebbe avere ottimizzato l’esperienza d’uso per assicurare un’esperienza fluida agli utenti. Inoltre, il duo di smartphone dovrebbe avere un prezzo di 799 euro per il modello base e 1.099 euro per il modello Pro sul mercato europeo. A questi prezzi, sebbene le prestazioni del Tensor G3 possano non essere ottimali, molti consumatori potrebbero comunque trovare un buon rapporto qualità-prezzo nei nuovi dispositivi di Google.

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