Il display del Google Pixel 10 avrà un PWM migliore? Si parla di soluzioni contro l’affaticamento degli occhi causato da bassi tassi PWM. Tutti i dettagli.
I pannelli OLED di alta qualità con elevata luminosità caratterizzano la serie Google Pixel, similmente ad altro telefoni Android di punta. Esiste però una differenza tra gli schermi dei Pixel 8 e Pixel 9 e quelli dei dispositivi Android cinesi riguardo al dimmeraggio PWM. Valori bassi di PWM possono indurre mal di testa e affaticamento degli occhi in alcune persone sensibili. Sebbene la tolleranza diffusa abbia giustificato schermi a basso PWM per Google e Samsung, l’azienda di Mountain View sembra orientata a un nuovo approccio per i futuri smartphone della serie Google Pixel 10.
Il Google Pixel 9a, insieme agli altri modelli della serie Pixel 9, monta uno schermo OLED con frequenza di oscuramento PWM contenuta. Un portavoce Google, interpellato da Nicholas Sutrich di Android Central circa la risoluzione del problema sfarfallio PWM sui prossimi Pixel, ha fornito una risposta che allude a sviluppi entro fine anno. Google conferma la presa in carico del problema da parte dei suoi team, i quali svolgono indagini e preannunciano novità entro la fine del 2025. Sebbene il nome Pixel 10 non sia stato pronunciato, l’indicazione suggerisce l’adozione di pannelli display con frequenza PWM più elevata sui prossimi top di gamma. Potrebbe anche trattarsi, come ipotizzato nel report e come fatto da Motorola, dell’introduzione di una funzione di accessibilità specifica per la “riduzione dello sfarfallio”.
Questa dichiarazione segna comunque un’inversione di tendenza per l’azienda, dato che domande simili poste in passato da Sutrich erano rimaste senza risposta da parte di Google. L’apertura a discutere del tema indica una maggiore consapevolezza o volontà di affrontare la questione legata al comfort visivo. I telefoni Android prodotti in Cina spesso utilizzano display con frequenze di oscuramento PWM pari o superiori a 1920 Hz, alcuni superano addirittura i 3000 Hz. Per confronto, il display della serie Google Pixel 9 opera a una frequenza PWM di soli 240 Hz, valore decisamente inferiore.
Samsung mostra valori simili nei suoi dispositivi, con lo schermo del Galaxy S25 Ultra (dato probabilmente riferito a un modello futuro o attuale) che raggiungerebbe i 492 Hz secondo le informazioni disponibili. Frequenze di oscuramento PWM così basse sono potenzialmente causa di affaticamento visivo e mal di testa per gli utenti più sensibili a questo fenomeno. La tecnologia di modulazione di larghezza di impulso (PWM) permette ai display OLED di regolare la luminosità attraverso rapidi cicli di accensione e spegnimento dei pixel. Il meccanismo genera uno sfarfallio, la cui percezione dipende dalla frequenza; una frequenza bassa rende lo sfarfallio più evidente e potenzialmente fastidioso per alcune persone. Valori ideali di PWM, generalmente considerati da 1000 Hz in su, contribuiscono a minimizzare questi disagi rendendo lo sfarfallio impercettibile.
Nonostante l’impiego di pannelli OLED avanzati nei loro smartphone di punta, sia Samsung che Google hanno mantenuto finora tassi di oscuramento PWM decisamente contenuti. Big G sembra pronta a rivedere questa particolare scelta tecnica, le cui origini forse si legano a valutazioni di costo o ad altre priorità aziendali passate. L’attenzione verso il comfort visivo e le esigenze degli utenti sensibili allo sfarfallio sembra guadagnare importanza nelle strategie future dell’azienda per la linea Pixel. Resta da vedere se gli aggiornamenti riguarderanno nuovi pannelli hardware sul Pixel 10 o un’implementazione software via accessibilità.