Novità da Google Gemini: arriva l’editing avanzato per le immagini AI e le tue foto personali. Cambia sfondi, oggetti e molto altro. Leggi di più.

Il gigante dei motori di ricerca ha annunciato un’espansione delle capacità della sua app chatbot Google Gemini, introducendo funzioni di modifica sia per le immagini generate tramite intelligenza artificiale sia per quelle caricate direttamente dagli utenti dai loro dispositivi personali, come telefoni o computer. Un post sul blog The Keyword ha ufficializzato l’aggiornamento, che porta a una maggiore simbiosi tra le capacità conversazionali e quelle di elaborazione grafica. L’implementazione della modifica nativa delle immagini all’interno di Gemini inizierà gradualmente, raggiungendo progressivamente gli utenti nella maggior parte dei paesi. Nelle prossime settimane, il servizio vedrà anche l’aggiunta del supporto per oltre 45 lingue, rendendo questa potente funzione accessibile a un pubblico globale molto ampio.

Questa implementazione segue le tracce di un modello di editing basato su AI che Google aveva sperimentato in precedenza nella sua piattaforma AI Studio a marzo. Quel prototipo aveva generato discussioni per la sua capacità, talvolta controversa, di intervenire su elementi come le filigrane. Il nuovo editor integrato in Google Gemini, similmente a quanto visto con gli aggiornamenti recenti di altri strumenti come ChatGPT, promette potenzialmente risultati superiori rispetto ai generatori di immagini AI autonomi, grazie alla sua stretta integrazione con le capacità conversazionali del chatbot.

google gemini ora consente di modificare anche le tue foto (1)

Gemini propone adesso un flusso di lavoro per l’editing con AI definito “multi-step”, progettato per fornire risposte che l’azienda descrive come più innovative e contestuali a ogni richiesta che combina testo e immagini. Gli utilizzatori possono modificare sfondi, sostituire oggetti presenti nelle foto, aggiungere nuovi elementi e apportare altre modifiche direttamente all’interno dell’interfaccia di Gemini. Il dialogo con lo strumento diventa più diretto e potente; ne deriva la capacità di perfezionare le immagini un passo alla volta.

Google illustra le possibilità con esempi pratici: una persona potrebbe caricare una propria fotografia e chiedere a Gemini di generare una versione che mostri come apparirebbe con un colore di capelli differente. Oppure, si potrebbe chiedere a Google Gemini di elaborare una prima bozza per una favola della buonanotte incentrata sui draghi, corredandola automaticamente di immagini pertinenti per accompagnare la narrazione.

Naturalmente, l’aumento delle capacità di manipolazione delle immagini solleva interrogativi riguardo a potenziali usi impropri, come la creazione di contenuti deepfake. Per affrontare queste preoccupazioni, Google ha dichiarato che tutte le immagini create o modificate utilizzando la generazione nativa di Gemini includeranno una filigrana invisibile, SynthID, per tracciarne l’origine artificiale. L’azienda sta inoltre sperimentando l’applicazione di filigrane visibili su tutte le immagini generate dalla piattaforma, come ulteriore misura di trasparenza e sicurezza.

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Team CEOTECH
La tecnologia dovrebbe arricchire la vita delle persone oltre a tutelare il pianeta.

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